Il giornalista, autore di un’intervista al numero 1 viola, ha parlato oggi a Radio Bruno

Intervenuto a Radio Bruno Giampaolo Marchini, autore oggi di un’intervista al patron della Fiorentina Rocco Commisso per La Nazione ha raccontato: “ho trovato un Commisso carico a molla, evidentemente questo momento ottimo della Fiorentina lo sta galvanizzando, il suo tono era molto confortante. È stata una chiacchierata molto cordiale e secondo me ha mandati dei messaggi chiari. Mai come questa volta ha fatto capire quali siano le sue intenzioni, alla squadra, ai tifosi, a Palladino”.

Per quanto riguarda l’aspetto del mercato di gennaio, Marchini ha riferito: “Commisso non si tirerà indietro se dovesse arrivare l’occasione giusta, riferendosi forse al mercato di gennaio scorso quando Gudmundsson non arrivò, io credo che lo sforzo e il sacrificio di cui ha parlato lo farà se dovesse essere individuato quel o quei giocatori che possano davvero completare le mancanze o far fare un ulteriore salto di qualità. Ha cioè ribadito di essere pronto a spendere ma solo se c’è la soluzione giusta, un cambio di passo rispetto allo storico “non ci faremo trovare impreparati”.

Un altro aspetto di cui il presidente ha parlato con Marchini è la catena di comando molto corta, composta di poche persone ma fidate: “Lui ha detto di aver ricalcato la struttura che usa per la sua azienda, poche persone di cui si fida, un sistema che permette di avere rapidità di decisione. Dopo la scomparsa di Joe Barone non c’è stato alcun tentennamento nello scegliere il sostituto, la necessità di accorciare il quadro dirigenziale non è stata quindi una vera necessità ma solo una scelta ragionata che parte dalla sua grande esperienza aziendale. Se questo sistema ha portato frutti importanti in America che prova a replicare a Firenze”.

Sullo stadio: “Può darsi che la chiave di lettura della rinnovata apertura di credito verso il Comune non è solo una questione di fiducia personale ma anche un discorso economico, stando alle sue parole forse può essere così. Prima nei confronti della politica c’era chiusura totale ma adesso siamo ad una fase diversasono disposto a mettere risorse a patto di avere controllo e certezza sui tempi” ha detto, quel che lo trattiene di più è capire quando questi lavori saranno finiti, contando anche la stagione che sta facendo la Fiorentina avere uno stadio che ha 22mila posti e uno che ha 30mila posti c’è differenza”.

Sulla gara di domenica contro il Como: “La squadra è arrivata a questa sosta con qualche giocatore in difficoltà, come ad esempio Bove che abbiamo visto davvero stremato. Da questo punto di vista la Fiorentina era sì nel ritmo ma bisognava anche ricaricare le pile, anche perché da qui alla fine dell’anno ci sarà un calendario molto fitto”.

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