Una presentazione fuori dagli schemi quella della nuova stagione del Teatro della Toscana, avvenuta stamani in piazza della Signoria, all’Arengario di Palazzo Vecchio, davanti a oltre duecento persone, tra cui Piero Pelù, Nicola Fratoianni e una rappresentanza del collettivo di fabbrica Gkn. Un evento programmato da tempo, ma che ha assunto toni particolarmente accesi dopo la notizia del possibile declassamento della Fondazione – che comprende i teatri fiorentini Pergola e Rifredi, e il Teatro Era di Pontedera – e le dimissioni di tre dei sette commissari ministeriali, contrari alla decisione.
Il direttore artistico Stefano Massini, accolto con un lungo applauso, ha aperto la presentazione ringraziando il pubblico e l’arpista Stefano Corsi, sottolineando che cultura, arte e bellezza devono essere “libere e appartenere a tutti”. Poi il tono si è fatto più duro: “Una grande commedia. La stessa commissione l’anno scorso ha assegnato alla Pergola un punteggio qualità di 29. Per declassare bisogna scendere sotto di 9. Significa che in un anno sono spariti venti punti. Perché? Perché sono arrivato io, da punire. È una lezione, un attacco alla cultura. Le voci di dissenso vanno fatte tacere”. Massini ha ribadito che la composizione della commissione è la stessa dello scorso anno, mettendo in dubbio la coerenza del giudizio tecnico e denunciando un clima ostile e intimidatorio nei confronti del teatro.
Al suo fianco, la sindaca Sara Funaro, presidente della Fondazione Teatro della Toscana, ha difeso con forza l’istituzione: “Non abbiamo ancora notizie ufficiali, ma se questa decisione sarà confermata, faremo ricorso in tutte le sedi. È evidente che Governo e destra hanno deciso di colpire Firenze. Il teatro non appartiene a una parte politica, è di tutti. Difenderò sempre con le unghie e con i denti la libertà culturale e il valore di queste realtà”. Funaro ha poi definito la vicenda come un caso di “bullismo istituzionale” e ha concluso ringraziando Massini per la sua determinazione.
Massini, visibilmente commosso, ha chiuso l’introduzione ringraziando i lavoratori del teatro: “Straordinari dal primo all’ultimo. Non meritavano che qualcuno nell’ombra si muovesse per danneggiarli”. Subito dopo, ha presentato il programma della stagione 2025-2026, con artisti di primo piano della scena nazionale e internazionale. Tra i nomi: Irina Brook, Milo Rau, Thomas Ostermeier, Emma Dante, Romeo Castellucci, Toni Servillo, Luca Marinelli, Elio Germano, Fabrizio Gifuni, e molti altri protagonisti della drammaturgia contemporanea come Armando Punzo, Mimmo Borrelli, Ascanio Celestini, Sotterraneo, Chiara Guidi, e storici interpreti del teatro italiano come Umberto Orsini, Gabriele Lavia, Ottavia Piccolo, Franco Branciaroli, Sonia Bergamasco, Neri Marcorè, Daniele Russo, Salvo Ficarra.
Conclude Massini, ironico ma amareggiato: “Vi dirò gli artisti che saranno con noi e che, a quanto pare, giustificherebbero venti punti in meno”. Una stagione ricca e ambiziosa, che diventa anche un atto di resistenza culturale.
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