Così il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi

Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa e Confindustria Toscana, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica Firenze in cui ha affrontato a tutto tondo diversi argomenti rilevanti per l’economia toscana, a cominciare dal grande freno allo sviluppo e alla crescita rappresentato dal costo eccessivo dell’energia, che con lo spostamento del rigassificatore da Piombino rischia di rappresentare un macigno sui conti delle imprese.

L’energia è un tema centrale per l’industria regionale, data anche la discussone sulla legge regionale sulle aree idonee all’installazione di energia rinnovabile, sula quale Confindustria chiede l’adeguamento alla normativa nazionale (mentre quella discussa dalla Toscana sarebbe più rigida) : più siti di produzione locali di rinnovabile, spiega, garantiscono un approvvigionamento meno costoso, quindi rappresenterebbero una grande occasione di risparmio. Il rischio è che costi troppo alti risultino alla lunga semplicemente insostenibili, costringendo le aziende alla chiusura e la regione ad assistere alla deindustrializzazione.

Nel corso dell’intervista Bigazzi si è soffermato anche sul rapporto che l’associazione da lui guidata ha avuto nel corso degli anni con la Regione, rapporti che definisce “franchi” e incentrati al confronto, come nel caso dei rifiuti o per la questione Fi-Pi-Li.

Tra i temi citati da Bigazzi anche i bassi stipendi dei lavoratori italiani, e chiaramente anche dei toscani, che il presidente intreccia alla questione della bassa competitività, sulla quale pesano molto l’enorme carico burocratico e, di nuovo, i costi energetici troppo alti, e la messa in sicurezza del territorio per far fronte alle future situazioni emergenziali.

Infine, la minaccia dei dazi americani, che rischiano di devastare l’economia toscana: un rischio concreto, chiaramente, ma per il quale Bigazzi rifiuta l’atteggiamento catastrofista per assumerne uno più pragmatico, preferendo ragionare passo dopo passo alla luce dei fatti.

Non poteva mancare la riflessione sulla crisi del settore della moda toscano, una crisi grave che sta colpendo in maniera trasversale la filiera per la quale, però, si stanno studiando alcune soluzioni, come la reindustrializzazione e l’aggregazione imprenditoriale.


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