"Il governo di Centrodestra vuole salvaguardare questi enti dalla malagestione e se qualche vecchio tronfio trombone sarà messo alla porta poco male. Dalle dichiarazioni furenti di Funaro e Gianassi si capisce chiaramente che il Centrodestra sta lavorando bene, ripulendo le varie incrostazioni". Così in una nota Erica Mazzetti, deputata di Fi, dopo che ieri la sindaca di Firenze Sara Funaro, in merito alla risposta del sottosegretario Mazzi all'interrogazione sulle Fondazioni liriche sinfoniche, ha definito "grave quanto sta cercando di fare il governo alle fondazioni liriche e "quindi anche al Maggio musicale": "L'ipotesi di intervenire sulla governance, accentrando i poteri di gestione e indirizzo nel ministero vorrebbe dire penalizzare i Comuni, togliendo loro la gestione dei teatri, che fanno parte della storia delle città".
"Sono convinta anche io - afferma Mazzetti - che il Maggio sia parte della storia di Firenze e, dunque, della storia e della cultura del nostro Paese, come sono convinta dell'incapacità del Comune di Firenze nel gestire una tale risorsa, tanto da sfiorare più volte il disastro, costringendoci a intervenire. È una situazione frutto di una gestione, al solito, partigiana, amichettista, fatta di nomine pilotate dal Pd, di assunzioni di area Pd, di commesse affidate con le medesime logiche, di lavoratori altamente sindacalizzati a cui veniva concesso sostanzialmente di non lavorare, tanto da diventare, al netto della storia pregressa, poco attrattivo. Il tutto, va da sé, gravando sui bilanci e allontanando sponsor. È il sistema-Pd in purezza: grande sperpero di risorse, nessuna produzione".
"Sono convinta anche io - afferma Mazzetti - che il Maggio sia parte della storia di Firenze e, dunque, della storia e della cultura del nostro Paese, come sono convinta dell'incapacità del Comune di Firenze nel gestire una tale risorsa, tanto da sfiorare più volte il disastro, costringendoci a intervenire. È una situazione frutto di una gestione, al solito, partigiana, amichettista, fatta di nomine pilotate dal Pd, di assunzioni di area Pd, di commesse affidate con le medesime logiche, di lavoratori altamente sindacalizzati a cui veniva concesso sostanzialmente di non lavorare, tanto da diventare, al netto della storia pregressa, poco attrattivo. Il tutto, va da sé, gravando sui bilanci e allontanando sponsor. È il sistema-Pd in purezza: grande sperpero di risorse, nessuna produzione".
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