La crisi del tessile e della moda in Toscana prosegue. Come scrive stamani La Nazione, a certificare il momento decisamente complicato che il settore sta attraversando è stata l’Istat, che ha analizzato ed elaborato i dati relativi all’export delle venti regioni italiane nel primo trimestre del 2025.
Complessivamente, nei primi tre mesi di quest’anno il comparto della moda ha subito una contrazione delle esportazioni del 5,2% per quanto riguarda il settore tessile, del 20% per l’abbigliamento e del 20,7% per la pelle.
Un vero e proprio tonfo verso il basso che si pone, però, perfettamente in linea con il trend degli ultimi mesi e che, spiega il presidente di Cna Toscana Luca Tonini, potrebbe continuare nel corso di quest’anno e, forse, anche l’anno prossimo.
Oltre alla moda, registrano il segno meno anche oreficeria e gioielli (contrazione del 22,7%), mentre la locomotiva regionale è rappresentata dal settore farmaceutico, che registra un balzo del 91,2%, e la carta (+5,5%).
In generale, spiega ancora Tonini, la forza del sistema economico toscano è rappresentata dal tessuto di piccole imprese che lavora a stretto contatto con quelle di dimensioni più grandi, riuscendo in questo modo ad alimentare gli ingranaggi del sistema produttivo toscano.
Un modello, quello della piccola e micro impresa, che Toscano difende dalle osservazioni della banca d’Italia, secondo la quale proprio l’eccessiva frammentazione imprenditoriale rappresenta un vulnus dell’economia regionale.
Complessivamente, nei primi tre mesi di quest’anno il comparto della moda ha subito una contrazione delle esportazioni del 5,2% per quanto riguarda il settore tessile, del 20% per l’abbigliamento e del 20,7% per la pelle.
Un vero e proprio tonfo verso il basso che si pone, però, perfettamente in linea con il trend degli ultimi mesi e che, spiega il presidente di Cna Toscana Luca Tonini, potrebbe continuare nel corso di quest’anno e, forse, anche l’anno prossimo.
Oltre alla moda, registrano il segno meno anche oreficeria e gioielli (contrazione del 22,7%), mentre la locomotiva regionale è rappresentata dal settore farmaceutico, che registra un balzo del 91,2%, e la carta (+5,5%).
In generale, spiega ancora Tonini, la forza del sistema economico toscano è rappresentata dal tessuto di piccole imprese che lavora a stretto contatto con quelle di dimensioni più grandi, riuscendo in questo modo ad alimentare gli ingranaggi del sistema produttivo toscano.
Un modello, quello della piccola e micro impresa, che Toscano difende dalle osservazioni della banca d’Italia, secondo la quale proprio l’eccessiva frammentazione imprenditoriale rappresenta un vulnus dell’economia regionale.
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