Ricavato da eccedenze della filiera tessile

Dalla Toscana un'innovazione per rendere i processi produttivi della moda più sostenibili: si tratta di Felthos, feltro rigenerato attraverso un processo di upcycling, tracciabile e cruelty-free. L'idea prende vita da una ricerca del Gruppo Florence, piattaforma che riunisce 38 laboratori in nove regioni italiane, che lo ha realizzato a partire da eccedenze tessili della filiera del lusso e materiali vergini di alta qualità.
     
La nuova materia è stata creata a partire da fibre nobili, come lana merino e cashmere, selezionate e tracciate all'interno dei laboratori toscani Antica Valserchio e Facopel, in partnership con l'azienda portoghese Fepsa specializzata nella produzione di feltri di alta gamma per cappelleria e accessori moda. L'obiettivo è proporre un modello circolare di produzione che consente ai brand di reintegrare nel ciclo produttivo gli avanzi e i semilavorati inutilizzati per dare vita a un nuovo materiale.

     
Il protocollo per realizzare il nuovo feltro si divide in quattro fasi, dalla selezione di avanzi di produzione fino alla creazione della materia prima grazie a un processo di apertura e sfioccatura meccanica. Pronto per diventare prodotto finito ed essere applicato per accessori moda, cappelli, rivestimenti e soluzioni per l'interior design, il nuovo materiale si compone per il 70% da cashmere rigenerato e per il 30% da lana vergine proveniente da fornitori etici.
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