“Regione farà appello a sentenza Tar su bonifica'”

"L'assessore non può rivelare né dove, né quali siano gli altri siti nel mirino" dei controlli "perché" gli inquirenti della Dda di Firenze "potrebbero aprire un nuovo filone dell'inchiesta. Nonostante le informazioni costantemente fornite io fornisco per la sesta volta la stessa risposta: è in corso un'attività ricognitiva da parte di Arpat in stretta connessione con la procura di Firenze. Ad oggi non sono noti gli esiti di tali indagini ma in ogni caso non è possibile rivelare dove siano gli altri potenziali siti oggetto di sopralluoghi e analisi". Così l'assessore regionale all'ambiente, Monia Monni ha risposto, in Consiglio regionale a un'interrogazione della Lega su "i nuovi siti inquinati da utilizzo illegittimo di keu", scarto tossico delle concerie. L'atto è stato presentato dalla capogruppo Elena Meini.
     
L'assessore Monni ha ricordato che "attraverso l'analisi dell'ingente materiale sequestrato alla società Lerose", impresa di Levane (Arezzo) che l'inchiesta della procura fiorentina riconduce a clan di 'ndrangheta dell'area di Catanzaro, "si sta verificando la possibile presenza di altri siti" inquinati da keu.

     
"Dalla lettura della carte è emersa la possibilità che vi siano altre aree inquinate per quello Arpat sta continuando con i controlli sui siti".

     
Monni ha aggiunto che rispetto alla sentenza del Tar sugli oneri per la bonifica, "l'unica azione che la Regione può assumere e assumerà è la proposizione di un appello".

      
Nella sua replica, la leghista Meini ha detto che "l'assessore regionale Monni, non risponde alle nostre precise domande circa le bonifiche sui siti inquinati dal keu. I cittadini, alla luce delle notizie apparse sulla stampa, che ci sarebbero molti altri siti inquinati oggetto di indagine da parte di Arpat e della magistratura, vogliono risposte e trasparenza, che ad oggi, colpevolmente, non ci sono". Meini ha aggiunto che "la procedura individuata dalla Regione per le bonifiche si è rilevata sbagliata, così ha sentenziato il Tar e ci sembra diabolico perseverare in uno scontro amministrativo, in quanto la conseguenza sarebbe solo un allungamento dei tempi a totale e grave discapito dei cittadini".
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