"Finalmente una notizia positiva per le lavoratrici e i lavoratori che verranno impiegati nei servizi del museo Galileo dopo la naturale scadenza della concessione con Opera". A dirlo è il responsabile Uiltucs Toscana del settore turismo a Firenze, Guido Viti, che ha incontrato la direzione del museo, ottenendo rassicurazioni sulla tutela occupazionale e contrattuale del personale.
"A differenza di altre realtà più grandi, guidate da amministrazioni pubbliche più importanti che scelgono di applicare il contratto nazionale dei multiservizi (molto più coerente con il settore delle pulizie) penalizzando economicamente e professionalmente le lavoratrici ed i lavoratori, il museo Galileo ha confermato l'applicazione del contratto degli enti pubblici superando di fatto sia quello del terziario che del turismo, ovvero i contratti nazionali che nel settore privato forniscono più diritti e migliori condizioni economiche - spiega il sindacato - Questo significa che nel passaggio alla gestione diretta dei servizi museali (biglietteria, callcenter e bookshop) i diritti, le tutele e le condizioni retributive di tutti i dipendenti compresi quelli che fanno riferimento all'appalto in scadenza di Opera saranno preservati, garantendo loro stabilità e dignità lavorativa".
Per Viti "è una scelta che va nella direzione giusta, il museo Galileo dimostra concretamente che è possibile gestire un'istituzione culturale valorizzando le persone che vi lavorano e la loro professionalità, anziché inquadrarli in contratti collettivi che non hanno a che fare con gli ambienti di arte, cultura e scienze. Se tutti, compreso il Comune di Firenze, adottassero questo approccio - conclude - avremmo un mondo del lavoro decisamente migliore, nel quale la cultura e il turismo non sarebbero sinonimi di precarietà e sfruttamento."
"A differenza di altre realtà più grandi, guidate da amministrazioni pubbliche più importanti che scelgono di applicare il contratto nazionale dei multiservizi (molto più coerente con il settore delle pulizie) penalizzando economicamente e professionalmente le lavoratrici ed i lavoratori, il museo Galileo ha confermato l'applicazione del contratto degli enti pubblici superando di fatto sia quello del terziario che del turismo, ovvero i contratti nazionali che nel settore privato forniscono più diritti e migliori condizioni economiche - spiega il sindacato - Questo significa che nel passaggio alla gestione diretta dei servizi museali (biglietteria, callcenter e bookshop) i diritti, le tutele e le condizioni retributive di tutti i dipendenti compresi quelli che fanno riferimento all'appalto in scadenza di Opera saranno preservati, garantendo loro stabilità e dignità lavorativa".
Per Viti "è una scelta che va nella direzione giusta, il museo Galileo dimostra concretamente che è possibile gestire un'istituzione culturale valorizzando le persone che vi lavorano e la loro professionalità, anziché inquadrarli in contratti collettivi che non hanno a che fare con gli ambienti di arte, cultura e scienze. Se tutti, compreso il Comune di Firenze, adottassero questo approccio - conclude - avremmo un mondo del lavoro decisamente migliore, nel quale la cultura e il turismo non sarebbero sinonimi di precarietà e sfruttamento."
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies