Ieri in Regione l'incontro sulla vertenza tra sindacati

Sciopero e presidio a Firenze per gli addetti dei servizi museali (biglietterie, sorveglianza, accoglienza) di Uffizi, Palazzo Pitti, Polo museale della Regione Toscana e Opificio delle Pietre Dure per chiedere, nel cambio di concessione garanzie per la piena continuità lavorativa, retributiva e contrattuale per tutti i circa 200 addetti di Opera Laboratori. "Pressoché totale", fanno sapere la Filcams Cgil Firenze, la Uiltucs Toscana e la Rsu Opera, l'adesione alla protesta.
    
Il nuovo concessionario dei servizi museali, è stato ricordato dai sindacati, è in subentro, presumibilmente a partire da gennaio 2025. Ieri si è svolto in Regione un incontro sulla vertenza tra sindacati, responsabile unico del procedimento (Rup) e un rappresentante degli Uffizi, incontro definito da Filcams Cgil, UilTucs Toscana e Rsu Opera "insoddisfacente e non risolutivo".

     
Per gli stessi motivi, ovvero mancanza di garanzie su lavoro e occupazione nel cambio di concessione, i lavoratori di Opera avevano già scioperato a luglio 2023. Filcams Cgil, UilTucs Toscana e Rsu Opera si appellano a tutti i firmatari dell'intesa del 19 dicembre 2023, frutto di un accordo che mirava a tutelare tutti i lavoratori e le lavoratrici nei cambi di appalto per tutti i musei in questione, e chiedono sostegno a tutte le forze politiche e alle istituzioni locali.

In merito allo sciopero dei lavoratori dei servizi museali fiorentini, Cristina Giachi, consigliera regionale Pd e presidente della commissione cultura e Andrea Vannucci, vicecapogruppo Pd in Consiglio Regionale, dichiarano che "gli addetti e le addette ai servizi museali fiorentini hanno bisogno di garanzie. È inconcepibile che istituzioni culturali di rilevanza mondiale non riescano ad assicurare ai propri lavoratori una continuità lavorativa, contrattuale e retributiva durante il passaggio di concessionario".     

Stamattina, Giachi e Vannucci spiegano di aver partecipato al presidio indetto da Filcams Cgil, Uiltucs e Rsu Opera, in Piazza della Signoria, per spiegano "esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a tutti i lavoratori coinvolti. Parliamo di circa 200 persone che, negli anni, hanno acquisito competenze importanti per il funzionamento delle nostre istituzioni museali. Sono mesi che questa situazione di incertezza si protrae, ma il Ministero e il nuovo concessionario continuano a non fornire risposte. Tutto questo è inaccettabile".
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