Durante l'alluvione del 1966 fu completamente devastato

Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze cambia pelle. Si addormenta così come la celebre Arianna per potersi svegliare completamente rinnovato. La notte del 4 novembre 1966 anche il Museo archeologico fu travolto dalla disastrosa furia di acqua e fango che si abbatté sulla città di Firenze: in particolare, i danni maggiori si riscontrarono al pianterreno, dove allora si trovava il Museo Topografico dell'Etruria. Sommerse per oltre due metri di altezza, le sale vennero completamente devastate, molti reperti si frantumarono e quasi tutti i cartellini inventariali si staccarono e andarono perduti, in poche ore era stato cancellato il meticoloso lavoro di quasi un secolo compiuto dagli archeologi. Da allora numerosi interventi di recupero, ripristino e riallestimento coordinati e diretti negli anni da Soprintendenze e Direzioni ministeriali hanno dato al Museo la forma che fino a oggi conoscevamo.
      
Il conferimento dell'autonomia speciale al Museo nell'ambito della 
riforma del Ministero della Cultura e la nomina del primo direttore dirigenziale, Daniele F. Maras (dal 16 maggio), hanno inaugurato una nuova fase di vita dell'importante istituto della cultura fiorentinoa coronamento di decenni di lavoro appassionato di soprintendenti, direttori regionali, direttori museali, funzionari e di tutto lo staff che hanno dedicato quotidianamente la propria attività a questo progetto.
      
In coincidenza con questo nuovo inizio, è giunta a compimento, dopo un 
intenso e lungo lavoro condotto negli anni recenti dalla Direzione regionale Musei, la fase preparatoria di una serie di imponenti lavori intesi ad aggiornare e rimodernare la struttura e a rilanciare l'immagine del Museo, coordinati e integrati in un grande progetto generale a cura del prestigioso studio di architettura fiorentino Guicciardini & Magni, con la supervisione scientifica di Mario Iozzo.

Una parte rilevante dei lavori, finanziata con fondi del Pnrr, 
riguarderà l'efficientamento energetico dell'edificio e il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche e cognitive. A questi si affiancano operazioni di revisione dei percorsi e dell'accessibilità, la ristrutturazione totale della sezione di entrata all'angolo di piazza della Santissima Annunziata (già parte del complesso degli Innocenti) e, grazie a un finanziamento internazionale dei coniugi Laura e Jack Winchester, veicolato tramite la King Baudouin Foundation Usa (oggi Myriad), il rifacimento della sezione delle sculture etrusche, a partire dalla sala della Chimera.
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