"Sono sempre stato molto perplesso sul fatto che sia stato cancellato l'articolo 18 a tutela dei lavoratori, però sono anche perplesso sul fatto che oggi la migliore soluzione sia un referendum abrogativo". È quanto dichiara il sindaco di Firenze e candidato del Pd alle Europee nella circoscrizione dell'Italia centrale, Dario Nardella, rispondendo durante un'intervista in onda su LadyRadio a una domanda sul Jobs Act e sulla decisione della segretaria nazionale dei dem, Elly Schlein, di firmare la proposta di referendum abrogativo della Cgil.
"Forse è necessaria una riforma strutturale per la quale battersi, come stiamo facendo per il salario minimo", aggiunge Nardella. Alla domanda se pure lui firmerà il quesito referendario il sindaco ribatte: "Ci sto pensando, la segretaria Schlein ha lasciato libertà di decidere agli iscritti e ai membri del Pd, anche perché la priorità ora è lavorare sull'Europa e battersi su campagne come il salario minimo che peraltro abbiamo introdotto in Comune, per gli appalti, con una delibera".
A livello complessivo, osserva comunque l'esponente Pd, "la situazione dell'occupazione in Italia è molto seria, indipendentemente da quello che sostiene la presidente Meloni che dice che è diminuita la disoccupazione. In realtà siamo ancora l'ultimo Paese in Europa per l'occupazione femminile, siamo al 55%: per fortuna nell'area fiorentina siamo al 74%, siamo la prima area metropolitana. Ma non basta essere bravi solo a Firenze, occorre esserlo in tutta Italia".
Non è solo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro a preoccupare. In effetti, prosegue, "siamo il terzo Paese in Europa per disoccupazione giovanile: il 18% dei nostri giovani non lavora, pur cercando un posto. Peggio di noi solo la Spagna e la Grecia. Di fronte a questa situazione non possiamo restare fermi".
"Forse è necessaria una riforma strutturale per la quale battersi, come stiamo facendo per il salario minimo", aggiunge Nardella. Alla domanda se pure lui firmerà il quesito referendario il sindaco ribatte: "Ci sto pensando, la segretaria Schlein ha lasciato libertà di decidere agli iscritti e ai membri del Pd, anche perché la priorità ora è lavorare sull'Europa e battersi su campagne come il salario minimo che peraltro abbiamo introdotto in Comune, per gli appalti, con una delibera".
A livello complessivo, osserva comunque l'esponente Pd, "la situazione dell'occupazione in Italia è molto seria, indipendentemente da quello che sostiene la presidente Meloni che dice che è diminuita la disoccupazione. In realtà siamo ancora l'ultimo Paese in Europa per l'occupazione femminile, siamo al 55%: per fortuna nell'area fiorentina siamo al 74%, siamo la prima area metropolitana. Ma non basta essere bravi solo a Firenze, occorre esserlo in tutta Italia".
Non è solo la partecipazione delle donne al mercato del lavoro a preoccupare. In effetti, prosegue, "siamo il terzo Paese in Europa per disoccupazione giovanile: il 18% dei nostri giovani non lavora, pur cercando un posto. Peggio di noi solo la Spagna e la Grecia. Di fronte a questa situazione non possiamo restare fermi".
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