AGGIORNAMENTO: "Vogliamo aprire a Bruxelles una sede per il tavolo del distretto della moda di Firenze, quindi anche Scandicci e Bagno a Ripoli", come è accaduto con Prato, "perché poi moda e tessile sono molto simili". E' quanto ha detto oggi l'europarlamentare del Pd Dario Nardella a margine del convegno a Firenze 'Le nuove sfide per la moda e il tessile in Europa'.
L'ufficio del distretto del tessile pratese "rimane aperto, questo confronto con i funzionari della commissione Ue andrà avanti proprio per valorizzare il distretto di Prato, riconoscendone le specificità e per trovare delle misure di finanziamento che siano adeguate".
"Inoltre - ha aggiunto - ho anche lanciato con i deputati europei Torselli e Dan Nica un Gruppo di alto livello per la moda e il tessile in Europa come fatto per il settore vino. Il gruppo di alto livello dovrà raccogliere tutti i protagonisti di questo settore a livello europeo come Euratex e Efa ed elaborare delle proposte che la Commissione europea dovrà far proprie e trasformare in un pacchetto di misure a favore delle imprese europee del tessile e moda".
"La situazione delle imprese della moda e del tessile è molto difficile, lo sappiamo. Però le soluzioni si devono trovare a livello internazionale europeo, perché quando parliamo di mercato unico, di export, di competitività, è ovvio che guardiamo prima di tutto a Bruxelles, dove si costruiscono le strategie". Così l'europarlamentare del Partito democratico Dario Nardella, intervenendo a Firenze al convegno 'Le nuove sfide per la moda e il tessile in Europa', organizzato dalla Città metropolitana.
"Dobbiamo portare il tema della crisi della moda e del tessile a livello più alto dove, per esempio, si stanno studiando una serie di misure". Ad esempio, ha ricordato Nardella, "il pacchetto della semplificazione può aiutare molto le imprese a ridurre i costi della burocrazia", quindi "l'apertura a nuovi mercati, pensiamo al Sud America, pensiamo anche all'India".
Inoltre, ha evidenziato l'europarlamentare dem c'è il tema della difesa dei nostri prodotti del made in Italy e del made in Europe "rispetto ad una concorrenza che a volte sfrutta degli standard produttivi molto bassi, dal costo del lavoro alle norme ambientali, per ottenere vantaggi ed entrare nel mercato europeo in modo in modo assolutamente aggressivo".
"Le dogane europee - ha ricordato - consentono il controllo sulle merci in entrata dai 150 euro in su, ma ormai con il delivery si comprano prodotti, spesso anche di moda" a prezzi inferiori, "non c'è alcun tipo di controllo, quindi non sappiamo se rispettano minimi standard produttivi. Questo è solo uno dei tanti esempi" rispetto a "cosa l'Europa può e deve fare per la moda".
L'ufficio del distretto del tessile pratese "rimane aperto, questo confronto con i funzionari della commissione Ue andrà avanti proprio per valorizzare il distretto di Prato, riconoscendone le specificità e per trovare delle misure di finanziamento che siano adeguate".
"Inoltre - ha aggiunto - ho anche lanciato con i deputati europei Torselli e Dan Nica un Gruppo di alto livello per la moda e il tessile in Europa come fatto per il settore vino. Il gruppo di alto livello dovrà raccogliere tutti i protagonisti di questo settore a livello europeo come Euratex e Efa ed elaborare delle proposte che la Commissione europea dovrà far proprie e trasformare in un pacchetto di misure a favore delle imprese europee del tessile e moda".
"La situazione delle imprese della moda e del tessile è molto difficile, lo sappiamo. Però le soluzioni si devono trovare a livello internazionale europeo, perché quando parliamo di mercato unico, di export, di competitività, è ovvio che guardiamo prima di tutto a Bruxelles, dove si costruiscono le strategie". Così l'europarlamentare del Partito democratico Dario Nardella, intervenendo a Firenze al convegno 'Le nuove sfide per la moda e il tessile in Europa', organizzato dalla Città metropolitana.
"Dobbiamo portare il tema della crisi della moda e del tessile a livello più alto dove, per esempio, si stanno studiando una serie di misure". Ad esempio, ha ricordato Nardella, "il pacchetto della semplificazione può aiutare molto le imprese a ridurre i costi della burocrazia", quindi "l'apertura a nuovi mercati, pensiamo al Sud America, pensiamo anche all'India".
Inoltre, ha evidenziato l'europarlamentare dem c'è il tema della difesa dei nostri prodotti del made in Italy e del made in Europe "rispetto ad una concorrenza che a volte sfrutta degli standard produttivi molto bassi, dal costo del lavoro alle norme ambientali, per ottenere vantaggi ed entrare nel mercato europeo in modo in modo assolutamente aggressivo".
"Le dogane europee - ha ricordato - consentono il controllo sulle merci in entrata dai 150 euro in su, ma ormai con il delivery si comprano prodotti, spesso anche di moda" a prezzi inferiori, "non c'è alcun tipo di controllo, quindi non sappiamo se rispettano minimi standard produttivi. Questo è solo uno dei tanti esempi" rispetto a "cosa l'Europa può e deve fare per la moda".
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