Nel 2024 a Firenze gli immobili offerti in locazione breve sono arrivati a impegnare circa il 5% dell'intero stock residenziale comunale e l'80% degli appartamenti in questione è localizzato all'interno di condomini, contro il 4% delle case indipendenti: lo afferma una ricerca dell'associazione Progetto Firenze presentata oggi nel corso di una iniziativa di Cgil Toscana.
A ottobre 2024 gli annunci unici per short term rental (Str) mappati dal sito AirDna in Toscana sono diventati 71.144 (+4,6%).
In tutti i comuni capoluogo della Toscana gran parte degli appartamenti interamente in Str è nei condomini. A Firenze il 60% degli annunci per Str sono nel perimetro del comune capoluogo, mentre nelle altre province la maggioranza è fuori. Rispetto al totale delle abitazioni censite nel 2021, in sette comuni capoluogo su dieci più dell'1% dello stock di immobili residenziali è usato per Str: a Lucca e Firenze si supera il 4%, a Siena il 3%. Per 9 province toscane su 10, un aumento della quota di unità abitative offerte in Str pari all'1% è associato a un aumento dei canoni di affitto residenziale.
"Il problema non è più solo Firenze, e certamente non solo il centro storico - dice Grazia Galli, segretaria di Progetto Firenze -, ma è un problema che si sta diffondendo: in tutte le province toscane vediamo che esiste una strettissima associazione tra l'incremento di questo tipo di attività e l'incremento dei canoni d'affitto. C'è un aumento dei costi dell'abitare, ma anche dei servizi legati alla casa, ben oltre l'inflazione. È un fenomeno noto, ma che questo modello di turismo accentua in modo marcato. Firenze ha un aumento del costo legato al cibo che è di 11 punti superiore alla media nazionale, in Toscana questo differenziale è un pochino più ridotto ma è sempre maggiore che in Italia".
A ottobre 2024 gli annunci unici per short term rental (Str) mappati dal sito AirDna in Toscana sono diventati 71.144 (+4,6%).
In tutti i comuni capoluogo della Toscana gran parte degli appartamenti interamente in Str è nei condomini. A Firenze il 60% degli annunci per Str sono nel perimetro del comune capoluogo, mentre nelle altre province la maggioranza è fuori. Rispetto al totale delle abitazioni censite nel 2021, in sette comuni capoluogo su dieci più dell'1% dello stock di immobili residenziali è usato per Str: a Lucca e Firenze si supera il 4%, a Siena il 3%. Per 9 province toscane su 10, un aumento della quota di unità abitative offerte in Str pari all'1% è associato a un aumento dei canoni di affitto residenziale.
"Il problema non è più solo Firenze, e certamente non solo il centro storico - dice Grazia Galli, segretaria di Progetto Firenze -, ma è un problema che si sta diffondendo: in tutte le province toscane vediamo che esiste una strettissima associazione tra l'incremento di questo tipo di attività e l'incremento dei canoni d'affitto. C'è un aumento dei costi dell'abitare, ma anche dei servizi legati alla casa, ben oltre l'inflazione. È un fenomeno noto, ma che questo modello di turismo accentua in modo marcato. Firenze ha un aumento del costo legato al cibo che è di 11 punti superiore alla media nazionale, in Toscana questo differenziale è un pochino più ridotto ma è sempre maggiore che in Italia".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies