"L'olio Toscano Igp non ha concorrenti sul mercato Usa: è l'extravergine Ig più richiesto dai consumatori americani che per averlo sono disposti a pagare un prezzo molto superiore rispetto agli altri prodotti stranieri e nazionali perché collegato ad una catena di valori come qualità, trasparenza, territorialità, identità che sono elementi di autenticità e toscanità. E' un prodotto premium: l'aumento del prezzo non dovrebbe portare ad una riduzione automatica dei consumi anche se andrà messa in conto. Dobbiamo essere anche realistici. Siamo in una terra inesplorata". A dirlo Fabrizio Filippi, presidente Consorzio di tutela dell'olio toscano Igp, il principale attore del mercato olivicolo Ig d'Italia che concorre da solo al 15% degli oltre 190 milioni di euro generati dall'impatto economico delle 32 produzioni olivicola nazionali certificati.
Il mercato a stelle e strisce è un mercato fondamentale per il Toscano Igp, si spiega in una nota, che assorbe da solo il 40% delle esportazioni, poco meno di 20 milioni di euro. "Dalla Toscana partono verso gli scaffali dei canali di vendita americani oltre 2 milioni di bottiglie all'anno - aggiunge -. E' un mercato importante anche dal punto di vista dei volumi. In questo momento dobbiamo essere cauti, non cadere nella tentazione di una reazione per riflesso e lasciare spazio alla diplomazia. I dazi non fanno bene a nessuno, né all'Europa, né all'America. Detto questo è chiaro che c'è disorientamento, anche tra gli stessi produttori, che vivono una fase di incertezza".
Il Consorzio è invece preoccupato per l'atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti delle Ig europee rendendo sempre più complicato e difficile l'accesso delle produzioni a marchio Dop e Igp. Una contromossa da parte degli Stati Uniti per rispondere al regolamento europeo 2024/1143 che pone paletti all'ingresso al mercato dell'Ue per i titolari di marchi e i produttori statunitensi.
Per Filippi "i produttori agricoli italiani sono i primi a chiedere reciprocità negli scambi commerciali per impedire l'ingresso sul mercato di prodotti di bassa qualità, a prezzi stracciati, realizzati con standard ambientali, sociali e di sicurezza, molto inferiore ai nostri. La reciprocità non dovrebbe essere solo una questione di bilancia commerciale, ma uno strumento per alzare l'asticella della competitività e della qualità. Non il contrario".
Il mercato a stelle e strisce è un mercato fondamentale per il Toscano Igp, si spiega in una nota, che assorbe da solo il 40% delle esportazioni, poco meno di 20 milioni di euro. "Dalla Toscana partono verso gli scaffali dei canali di vendita americani oltre 2 milioni di bottiglie all'anno - aggiunge -. E' un mercato importante anche dal punto di vista dei volumi. In questo momento dobbiamo essere cauti, non cadere nella tentazione di una reazione per riflesso e lasciare spazio alla diplomazia. I dazi non fanno bene a nessuno, né all'Europa, né all'America. Detto questo è chiaro che c'è disorientamento, anche tra gli stessi produttori, che vivono una fase di incertezza".
Il Consorzio è invece preoccupato per l'atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti delle Ig europee rendendo sempre più complicato e difficile l'accesso delle produzioni a marchio Dop e Igp. Una contromossa da parte degli Stati Uniti per rispondere al regolamento europeo 2024/1143 che pone paletti all'ingresso al mercato dell'Ue per i titolari di marchi e i produttori statunitensi.
Per Filippi "i produttori agricoli italiani sono i primi a chiedere reciprocità negli scambi commerciali per impedire l'ingresso sul mercato di prodotti di bassa qualità, a prezzi stracciati, realizzati con standard ambientali, sociali e di sicurezza, molto inferiore ai nostri. La reciprocità non dovrebbe essere solo una questione di bilancia commerciale, ma uno strumento per alzare l'asticella della competitività e della qualità. Non il contrario".
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies