Dove può arrivare questa squadra?

La Fiorentina di Raffaele Palladino sta vivendo una stagione ricca di entusiasmo, con obiettivi ancora incerti ma ben definiti tra le mura del Viola Park. Il presidente Rocco Commisso, dopo la finale del torneo di Viareggio, ha dichiarato che l’obiettivo è "fare meglio dell'anno passato", ma la sua frase può essere interpretata in diversi modi. Nello specifico, per i viola, migliorarsi significa vincere un trofeo europeo, come la Conference League, o almeno qualificarsi per l'Europa League. In altre parole, un altro accesso alla Conference League sarebbe considerato un fallimento.

Il pensiero della squadra sembra allinearsi con quello del presidente. Robin Gosens, ad esempio, ha sottolineato l'importanza di perseguire traguardi concreti come la vittoria della Conference League, che garantirebbe un posto in Europa League. Questa visione pratica è condivisa anche da David De Gea, che ha dichiarato di voler puntare al massimo, senza sognare troppo, ma mirando alla conquista di trofei tangibili. In questo contesto, Palladino si è sempre impegnato a mantenere equilibrio e determinazione, evitando di far sognare troppo la squadra, ma incoraggiando comunque a puntare a obiettivi concreti senza limiti mentali.

Nonostante questo approccio realistico, alcuni giocatori, come Danilo Cataldi e Dodò, non hanno nascosto l'ambizione di arrivare in Champions League, forse spinti dall'entusiasmo. Tuttavia, l'impressione generale è che la Fiorentina stia vivendo con l’obiettivo di qualificarsi in Europa League, ma sogni la Champions League. La differenza tra vivere l’obiettivo e sognarlo è sottile, ma evidente, come suggerito da Marcel Proust: "Se sognare è un po' pericoloso, il rimedio non è sognare di meno, ma farlo di più".

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