Le decisioni forti di Palladino

Chi vuol esser Palladino? Per il tecnico della Fiorentina è arrivato il momento di continuare la scalata, sì, come nel gioco di chi vuol essere milionario. Dopo aver battuto Lazio e Milan, quindi due big, ma aver fatto fatica ad Empoli e pure coi gallesi del The New Saints nel mezzo a quelle stesse due vittorie, adesso è arrivato il momento di battere il Lecce, iniziare un tour de force di gare in cui dovrà anche essere bravo a gestire bene forze, energie e qualità sul doppio fronte. Lecce e San Gallo fuori, poi la Roma in casa, quindi tre trasferte di fila tra Genoa, Torino e APOEL Nicosia, prima del Verona al Franchi il 10 novembre. Una vera e propria raffica di sfide in cui, con grande probabilità, si deciderà il destino della Fiorentina.
 
Serve, infatti, continuità a questa squadra. Sia per la classifica, ancora non esaltante ma comunque intrigante, che per il percorso di crescita che è stato contraddistinto fin qui di pochi alti e tanti bassi. Ed ecco che, dopo l’aiuto da casa, cioè gli acquisti fatti dalla dirigenza negli ultimi giorni di mercato, quello del pubblico, con una forte pressione mediatica e dei tifosi che sicuramente non avrà influenzato un allenatore di Serie A come Palladino ma, magari, lo ha indotto a pensarci bene e cambiare modulo, adesso la scalata al milione è pronta a iniziare.
 
Rimane soltanto l’aiuto del cinquanta e cinquanta, che toglie due opzioni sbagliate. E proiettandole sul caso Fiorentina si può ben intuire cosa possa essere, ovvero la scelta degli uomini a cui affidare la propria vittoria. Fin qui, Palladino è partito in un modo, perché quello aveva nelle corde e negli uomini a disposizione, ma lo ha cambiato solo cammin facendo quando ha fatto anche scelte forti. Fuori Biraghi, il capitano, dentro al suo posto Gosens, che magari a quattro potrà risultare un po’ sprecato, ma tant’è. Fuori Quarta dietro, dentro il giovane Comuzzo. A destra fuori Kayode, ma quello perché Dodo in questo momento metterebbe a sedere molti terzini in Serie A, per quanto sia teoricamente un calciatore per cui la società ha rifiutato quasi 20 milioni in estate. Ha anche invertito le gerarchie dei portieri, relegando un titolare inamovibile degli ultimi anni come Terracciano a vice De Gea. Oddio, anche questa scelta, magari non sarà stata così difficile visto il rendimento che sta avendo lo spagnolo. Beltran fuori, dopo essere stato vice Kean o sottopunta in estate e soprattutto pagato quasi 25 milioni, Kouame alternativa, Parisi terza scelta a sinistra, Sottil e Ikoné…bhè, si sono messi fuori da soli. La mano di Palladino nella (parziale) svolta viola è stata evidente. Non solo per il passaggio alla difesa a 4, ma anche per certe ‘scelte forti’.
 
Ma adesso, la fatidica domanda: Raffaeleè la tua risposta definitiva? L’accendiamo? Si va avanti così? Domenica a Lecce le risposte.

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