Il tecnico viola non ne sbaglia una

In pochi giorni Raffaele Palladino si è tolto lo sfizio di riscrivere la storia della Fiorentina. Non una volta, ma due. Prima ha battuto il Cagliari in Serie A, ottenendo l’ottava vittoria di fila ed eguagliando la striscia di successi consecutivi in campionato del club viola che resisteva dal 1959-60, poi ha messo a referto un 7-0 in una competizione europea che mai si era registrato in precedenza nella storia della Fiorentina mettendo in discesa il cammino in Conference.
 
Palladino fa cose, non solo in termini di risultati, ma anche su dettagli che spesso fanno la differenza. La fase difensiva è ormai da mesi diventata un muro, nessuno ha incassato meno reti dei viola in Serie A; davanti le cose funzionano, a volte meglio altre un po’ peggio, ma funzionano. E poi ci sono i singoli: Palladino è riuscito anche a rigenerare giocatori che sembravano ormai aver fatto il loro tempo a Firenze. Ikoné, che aveva iniziato il prestagione tra i fischi dei tifosi al Viola Park perché non voleva andarsene, adesso è tornato utile, tanto da inseguire il primato della classifica cannonieri della Conference League; Sottil, la cui esplosione era attesa da anni, sembra aver ingranato; Parisi sta dando qualche segnale di miglioramento, oltre a tutti coloro che stanno facendo una stagione da 7-7.5-8 in pagella.
 
Il tutto dopo aver iniziato con un’idea, averla messa da parte e trovato la quadra. Facendo scelte forti, tra l’altro, come aver messo ai margini il capitano Cristiano Biraghi, il vice capitano Martinez Quarta e l’ex portiere titolare Pietro Terracciano. I risultati parlano per lui. Piaccia o meno ad alcuni giocatori (Biraghi su tutti), tant’è.
 
Il tutto, bis, dovendo fare a meno quasi sempre di Pongracic, difensore che doveva fare il titolare visto quanto è stato pagato, Gudmundsson, sceso in campo per una manciata di minuti in confronto a quelli giocati dalla Fiorentina, con un Colpani che ancora non ha ingranato. Insomma, Palladino fa cose, sbagliandone pochissime, quasi nessuna. L’unico scivolone recente è quello con l’Empoli in Coppa Italia, che però ha mille attenuanti del caso, che ahinoi sappiamo bene. E la Fiorentina vola, ancora e ancora.

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