Giorgio Panariello è pronto a tornare al cinema con “Incanto”, in uscita nelle sale il prossimo 3 luglio. Con lui, nel film diretto da Pier Paolo Paganelli, anche Vittoria Puccini nei panni della direttrice dell’orfanotrofio. L'anteprima del film sarà proiettata al cinema fiorentino Chiardiluna il 25 giugno.
“Parliamo di fantasy, perché nel film ci sono molti elementi fantastici come un circo che vola e respira, che ha un’anima e che si prodiga per aiutare attivamente i bambini. È un genere purtroppo in Italia ancora poco frequentato, nonostante in passato abbiamo avuto bellissime opere di questo tipo” commenta Panariello.
Nel film, così come negli spettacoli e in televisione, l’attore e comico ha raccontato di aver voluto mettere non solo quella comicità che lo ha reso uno dei personaggi del panorama artistico più amati in Italia, ma anche un impegno che trasmetta un sentimento: “Sono fatto così, se vedi un mio film o un mio spettacolo troverai che oltre alla risata, che certo è l’obiettivo, c’è anche qualcosa di più, perché quel che voglio fare non è solo far ridere ma anche lasciare alle persone qualcosa in più, che sia un pensiero o una riflessione. A me piace tirare fuori le emozioni dalle mie interpretazioni, perché sono assolutamente convinto che per l’attività di comico tirar fuori il sentimento sia importantissimo”.
Panariello è poi tornato su una delle scene più iconiche, e divertenti, degli ultimi anni, che lo ha visto protagonista, suo malgrado, di un siparietto con Conti e Pieraccioni e divenuto popolarissimo sul web: “Quando Carlo mi chiese come si chiamava il mio libro io ci ho visto bianco, mi è completamente passata di mente la risposta. Quando poi Pieraccioni ha visto che davvero non me lo ricordavo e che non era una scenetta è esploso a ridere, tanto che dice è stato uno dei momenti più divertenti della sua vita”.
Infine Panariello, grandissimo tifoso del Milan, ha commentato gli arrivi di Tare e Allegri: “Saranno importantissimi, specialmente perché quest’anno, che saremo senza coppe, avranno modo di occuparsi della ricostruzione della squadra”.
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