Premiato l’impegno nella produzione di medicinali e terapie per le malattie rare e l’attività durante le emergenze

Il Pegaso d'oro, massima onorificenza della Regione Toscana, allo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
    
Il riconoscimento, si spiega in una nota, è stato consegnato al comandante dell'istituto, il colonello Arcangelo Moro, "in segno di gratitudine e apprezzamento - è la motivazione - per l'impegno di ricerca e produzione prodigato in tutti questi anni e per io suoi risvolti in particolare nel campo della cura delle malattie rare".

"Lo stabilimento, presente dal 1931 nel quartiere di Rifredi a Firenze, ha infatti assolto in più occasioni al compito di produrre e rendere disponibili farmaci orfani, carenti o non presenti sul mercato italiano, in collaborazione con l'agenzia italiana del farmaco" ricorda il presidente della Toscana, Eugenio Giani. Ma ha fatto anche squadra con le Regione e con altre istituzioni in occasioni di emergenze e crisi sanitarie, per l'alluvione a Firenze nel 1966, il terremoto in Friuli e in Irpinia del 1976, in occasione dell'incidente alla centrale nucleare di Cernobyl nel 1986 fino alla recente pandemia da Covid-19. "Un'istituzione dell'esercito e di tutti gli italiani - conclude Giani -. Uno stabilimento dal profilo nazionale che fa sentire Firenze un po' capitale e che vogliamo tenerci ben stretto".

     
Il colonello Moro nel ricordare i 171 anni di attività dello stabilimento e quanti vi hanno lavorato con sacrificio e senso dello Stato, ha colto l'occasione per omaggiare la memoria dei 12i fiorentini che in quell'edificio furono fucilati dalla furia nazista. Sull'episodio si è soffermato anche Giani: "In quel momento operatori e soldati del farmaceutico - ha ricordato - fecero vedere da che parte stavano: con i cittadini, la città, la popolazione e dalla parte della lotta di liberazione".

    
Quale segno di gratitudine alle istituzioni toscane e ai suoi cittadini, la facciata monumentale dello stabilimento, in via Reginaldo Giuliani 201, sarà d'ora in poi illuminata dal crepuscolo all'alba con il tricolore. Al termine della premiazione il colonello Moro ha consegnato a Giani il manifesto originale, incorniciato, della Liberazione di Firenze.
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