L’Inps sospende l’erogazione del trattamento pensionistico a chi è stato pensionato con Quota 100, arrivando a richiedere la restituzione di quanto versato

L’Inps spariglia le carte in tavola, mettendo nei guai decine di persone. La Nazione racconta questa mattina della decisione dell’Inps di sospendere il pagamento della pensione a istruttori, dirigenti e collaboratori andati in pensione con Quota 100 e assunti con contratto di collaborazione sportiva, stimati in almeno un centinaio di persone in provincia di Firenze. Non solo, ma oltre alla sospensione, l’istituto avrebbe anche richiesto la restituzione di quanto già percepito.

Come spiega al quotidiano Francesco Sisani, commercialista e consulente del comitato toscano della Figc, il lavoro sportivo, previsto con l’ultima riforma del 2023, viene equiparato al lavoro subordinato e considerato quindi incompatibile con Quota 100, conseguenza pesantissima per chi è andato in pensione e si è poi dedicato ad attività di collaborazione con società sportive per poche centinaia di euro.

Una soluzione, propone al quotidiano Sisani, è quella di assimilare l’attività di collaborazione sportiva dei co.co.co alle collaborazioni occasioni, rendendola cioè possibile sotto i cinquemila euro.

Tuttavia, in assenza di linee chiare, l’unica soluzione pratica percorribile per evitare di ricevere la contestazione dall’Inps è quella di rendere la propria attività gratuitamente, ma come spiega il presidente Uisp Marco Ceccantini a La Nazione, il rischio è che in questo modo venga favorito il lavoro in nero.
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