Per il futuro dell'Università c'è bisogno di "una mentalità che permetta ai nostri giovani di costruire futuri sostenibili e inclusivi, incoraggiando un atteggiamento positivo verso l'apprendimento continuo, che non va disgiunto dal processo di comprensione e riflessione su se stessi". Lo ha affermato Alessandra Petrucci, rettrice dell'Università di Firenze, che oggi ha dichiarato aperto l'anno accademico 2024-2025 nella cerimonia che si è svolta al Teatro del Maggio, alla presenza delle istituzioni.
La cerimonia, svoltasi il giorno dell'anniversario della scomparsa dell'Elettrice Palatina, è stata dedicata ai 250 anni del Museo di Storia Naturale dell'Ateneo: il 21 febbraio 1775 veniva infatti inaugurata la Specola, il primo esempio in Europa di istituzione scientifica aperta al pubblico, che costituisce l'origine delle collezioni scientifiche universitarie.
All'inizio della sua relazione la rettrice Petrucci ha sottolineato la grande partecipazione agli eventi del Centenario da parte della città, "destinataria e protagonista" delle tante iniziative in programma.
"L'Università di Firenze, lo dico con grande orgoglio - ha aggiunto la sindaca Sara Funaro nel suo intervento -, non è un'istituzione avulsa dalla realtà, ma vive in un costante dialogo con gli attori istituzionali, sociali, culturali e produttivi del territorio. Vive di relazioni, di continui scambi, di progetti congiunti: e ringrazio la rettrice per averne citati alcuni, tra cui tutto il lavoro che stiamo portando avanti sul Meccanotessile".
Per il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l'Università di Firenze "rappresenta una delle note distintive del nostro Dna, della nostra identità vocata alla cultura, alla formazione, alla tensione verso un livello di civiltà superiore che si ritrova proprio attraverso coloro che questa università formeranno, le nuove generazioni di laureati a cui affidiamo la nostra speranza e il nostro futuro".
Sono 11mila le matricole che hanno scelto l'Università di Firenze lo scorso autunno, il miglior dato degli ultimi venti anni. Di rilievo, nelle materie Stem, la presenza femminile pari al 44% a fronte del dato nazionale del 36,9%. Nell'ambito della ricerca scientifica, Firenze è tra le prime dieci realtà italiane per progetti di rilevante interesse nazionale finanziati (Prin), ed è sesta per numero di progetti europei Horizon sovvenzionati.
"Comunicate ciò che avete dentro, ciò che avete capito, ciò che di emotivo è emerso dai vostri studi, non tenetelo per voi, è un atto di egoismo imperdonabile: sparpagliate la cultura come un'epidemia buona, fatela scorrere scegliendo con cura parole, sguardi, abbracci" ha affermato Drusilla Foer, tra gli ospiti della cerimonia d'apertura.
"Abbiate cura di ciò che apprendete - ha proseguito -, abbiate cura di voi, abbiate cura degli altri. Non siate sbrigativi con voi stessi. Provate a non aderire alla modalità sintetica dei messaggini o, ancor peggio, accettare e subire il linguaggio della politica che non comunica con i giovani, o più spesso lo fa per slogan. Ricordiamoci che dietro un messaggino o dietro uno slogan, nella sua incompletezza, spesso si nasconde il frainteso o, ancor peggio, un inganno".
Dunque, ha aggiunto l'artista, "fate scorrere ciò che sapete, ma fate scorrere anche i vostri dubbi, poiché essi sono il più ricco territorio di confronto. Questo mondo ha bisogno di anime giovani, anime alte e responsabili, che mettono amore in quello che sanno e lo mettono a disposizione di tutti, in qualsiasi momento della giornata, come fosse una cosa normale. C'è un vecchio detto che dice 'non è la forza del fiume che arrotonda una pietra, è l'insistenza del fiume che la forgia'. Siate naturalmente insistenti, date agli altri ciò che sapete".
"Questo mondo - ha concluso - ha bisogno di confronto, di partecipazione, e di condivisione. Io non credo che ci sia un piano B. C'è un piano B che è arrendersi all'ignorare, e questo ha un nome preciso: si chiama dittatura".
La cerimonia, svoltasi il giorno dell'anniversario della scomparsa dell'Elettrice Palatina, è stata dedicata ai 250 anni del Museo di Storia Naturale dell'Ateneo: il 21 febbraio 1775 veniva infatti inaugurata la Specola, il primo esempio in Europa di istituzione scientifica aperta al pubblico, che costituisce l'origine delle collezioni scientifiche universitarie.
All'inizio della sua relazione la rettrice Petrucci ha sottolineato la grande partecipazione agli eventi del Centenario da parte della città, "destinataria e protagonista" delle tante iniziative in programma.
"L'Università di Firenze, lo dico con grande orgoglio - ha aggiunto la sindaca Sara Funaro nel suo intervento -, non è un'istituzione avulsa dalla realtà, ma vive in un costante dialogo con gli attori istituzionali, sociali, culturali e produttivi del territorio. Vive di relazioni, di continui scambi, di progetti congiunti: e ringrazio la rettrice per averne citati alcuni, tra cui tutto il lavoro che stiamo portando avanti sul Meccanotessile".
Per il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l'Università di Firenze "rappresenta una delle note distintive del nostro Dna, della nostra identità vocata alla cultura, alla formazione, alla tensione verso un livello di civiltà superiore che si ritrova proprio attraverso coloro che questa università formeranno, le nuove generazioni di laureati a cui affidiamo la nostra speranza e il nostro futuro".
Sono 11mila le matricole che hanno scelto l'Università di Firenze lo scorso autunno, il miglior dato degli ultimi venti anni. Di rilievo, nelle materie Stem, la presenza femminile pari al 44% a fronte del dato nazionale del 36,9%. Nell'ambito della ricerca scientifica, Firenze è tra le prime dieci realtà italiane per progetti di rilevante interesse nazionale finanziati (Prin), ed è sesta per numero di progetti europei Horizon sovvenzionati.
"Comunicate ciò che avete dentro, ciò che avete capito, ciò che di emotivo è emerso dai vostri studi, non tenetelo per voi, è un atto di egoismo imperdonabile: sparpagliate la cultura come un'epidemia buona, fatela scorrere scegliendo con cura parole, sguardi, abbracci" ha affermato Drusilla Foer, tra gli ospiti della cerimonia d'apertura.
"Abbiate cura di ciò che apprendete - ha proseguito -, abbiate cura di voi, abbiate cura degli altri. Non siate sbrigativi con voi stessi. Provate a non aderire alla modalità sintetica dei messaggini o, ancor peggio, accettare e subire il linguaggio della politica che non comunica con i giovani, o più spesso lo fa per slogan. Ricordiamoci che dietro un messaggino o dietro uno slogan, nella sua incompletezza, spesso si nasconde il frainteso o, ancor peggio, un inganno".
Dunque, ha aggiunto l'artista, "fate scorrere ciò che sapete, ma fate scorrere anche i vostri dubbi, poiché essi sono il più ricco territorio di confronto. Questo mondo ha bisogno di anime giovani, anime alte e responsabili, che mettono amore in quello che sanno e lo mettono a disposizione di tutti, in qualsiasi momento della giornata, come fosse una cosa normale. C'è un vecchio detto che dice 'non è la forza del fiume che arrotonda una pietra, è l'insistenza del fiume che la forgia'. Siate naturalmente insistenti, date agli altri ciò che sapete".
"Questo mondo - ha concluso - ha bisogno di confronto, di partecipazione, e di condivisione. Io non credo che ci sia un piano B. C'è un piano B che è arrendersi all'ignorare, e questo ha un nome preciso: si chiama dittatura".
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