Da 14 mesi in calo il manifatturiero

In Italia la produzione industriale è in contrazione da 14 mesi e il manifatturiero di Lucca, Pistoia, Prato non fa eccezione. Nel secondo trimestre la produzione accusa un calo del 2,7% rispetto all'analogo periodo del 2023, ma a preoccupare è soprattutto l'andamento del settore moda con il 7,5% in meno del tessile e la caduta di oltre 15 punti dell'abbigliamento e del calzaturiero.

I dati del centro studi di 
Confindustria Toscana Nord per macrosettori presentano performance positive per il cartario (+4%), e il settore alimentare (+3,6%). Mentre una tendenza di recessione attanaglia il settore dei prodotti non metalliferi, incluso il marmo (-3,7%), e il distretto del mobile (-4,5%). A livello provinciale, invece, Lucca chiude con un +1,7%, trainata da carta e cartotecnica, Pistoia con un -3,8%, mentre Prato sprofonda a -7,9%.
   
Un dato, quest'ultimo, che viene commentato dalla 
vicepresidente degli industriali, Fabia Romagnoli: "Un valore, questo, pressoché coincidente con quello del tessile (-7,5%) che come sempre per la sua preponderanza condiziona in maniera decisiva l'andamento generale del territorio- fa notare- è pesante la caduta dell'abbigliamento-maglieria, che accentua l'andamento negativo dei trimestri precedenti arrivando a -24,2%; analoga situazione, sia pure con valori più contenuti, per la meccanica, che include il meccanotessile: -12,3%. Tutti gli esperti ci dicono la stessa cosa: la moda sta attraversando un momento di transizione epocale, al pari di altri che il settore ha vissuto in questi decenni".

Un processo di trasformazione che 
porterà in sostanza ad avere sempre meno scorte di magazzino e sempre più a innescare una catena di produzione più reattiva ai segnali dei mercati.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies