Un'avventura iniziata quasi per gioco, in tempo di Covid

Si conclude in festa e bellezza, e naturalmente in soavità per il palato, il 2024 di Selvapura Distillery, emergente realtà di produzione di London Dry Gin fondata a Tosi, nel territorio comunale di Reggello (Fi), dal giovanissimo Gioele Pietro Ciotola, classe 2001, diplomato alla scuola alberghiera e sommelier con tante idee innovative che ha messo in pratica con successo.

A sancirlo, dopo il raggiungimento della finale in un importante concorso dedicato ai gin, è stata anche e soprattutto Eccellenza di Toscana – Sommelier, rivista ufficiale di AIS Toscana (Associazione Italiana Sommelier), che lo ha inserito nell'ultimo numero del magazine tra i migliori 10 gin della Toscana, insieme ad altri prestigiosi brand ed etichette.

"Una novità sul mercato, un gin bio e di filiera corta che sorprende per qualità e profilo distintamente boschivo con ginepro che stacca ma che non annienta note soavi di rosmarino e lavanda. Alcol perfettamente dosato, finale di lime e olivo con tocco amaricante e pulizia esemplare", così lo descrive Eccellenza di Toscana cogliendo in pieno l'anima della creazione di Gioele Pietro Ciotola.

Un'avventura iniziata quasi per gioco, in tempo di Covid, quando le lunghe giornate di lockdown imponevano la clausura: è lì, in quell'eremitaggio forzato che Gioele ha dato forma alla sua idea, unendo le sue competenze all'ispirazione della sua terra di Tosi, sulle pendici della montagna di Vallombrosa lungo una via – quella vallombrosana che si fa campagna toscana – che affonda le proprie radici nei secoli e nella meraviglia di una foresta ricoperta di abeti e ammantata di silenzio, profumi, bellezza e misticità.

Dopo un po' di prove tra il 2020 e il 2021, i cui risultati sono confortanti, Gioele matura la decisione di intraprendere questa strada con serietà e innovazione, dando vita ufficialmente a Selvapura Distillery, nome che evoca la selva vallombrosana e la campagna della Valdisieve da cui Gioele si sente avvolto e coccolato da una vita, come narra fin dagli albori l'effigie del brand della sua nascente azienda: tre anni di duro lavoro, durante il quale affina la sua ricetta di London Dry Gin, e ristruttura un piccolo edificio in pietra nel cuore del borgo della graziosa Tosi per trasformarla in un delizioso laboratorio con stanza di produzione ed una saletta degustazioni davvero carina che accoglie i clienti per visite ed eventi.

maggio 2024 l'ingresso sul mercato, dopo un centinaio di prove e tanta attenzione per curare ogni dettaglio di un gin totalmente bio: il prodotto è favoloso, il ginepro del bosco di casa abbraccia chi ne fa esperienza, ingentilita da tocchi sapienti di rosmarino e lavanda, ma anche di lemon verbena e olivo, capaci di lasciare la bocca fresca, pulita e rigenerata come un rilassante viaggio nelle nostre campagne.

Il risultato è eccellente, gli esordi di questi mesi lo confermano con una crescita costante delle vendite, gli apprezzamenti della critica, dei ristoranti e locali che lo hanno acquistato e del pubblico che lo ha saggiato. Il verdetto di Eccellenza di Toscana è lì a confermarlo, insieme al sorriso di Gioele che dopo tanto sudore comincia a vedere i frutti della sua appassionata fatica: "per me non c'è gioia più grande di ricevere l'apprezzamento di chi degusta il mio gin – osserva Gioele – perché in questa mia opera ho cercato di raccontare la mia terra d'origine, i suoi sapori e le sue meraviglie. Il riconoscimento ricevuto mi onora e mi sarà di stimolo per proseguire nel mio lavoro con studio, dedizione e passione".

E idee per il 2025 ne ha molte Gioele, che lavora in solitaria in dialogo con la sua arte di mastro distillatore ma che in questa sua impresa è sostenuto dalla famiglia, con il padre e la madre che gli dedicano un po' di prezioso tempo per le attività più operative e logistiche, mentre la sorella Diletta, forte della sua laurea in comunicazione, gli gestisce i profili social, così come un geniale grafico del territorio traduce in immagini le sue intuizioni nel segno di un percorso in continua evoluzione. Non c'è che dire, a Selvapura il Natale ha portato gradite sorprese e conferme ma il meglio deve ancora venire...

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