"Ricordare tutte le deportazioni" è stato l'obiettivo che ha spinto la Città metropolitana di Firenze, insieme a Aned, Anpi e l'Istituto storico toscano della Resistenza e dell'età contemporanea a organizzare una giornata di confronto a Palazzo Medici Riccardi.
Il presidente di Aned Firenze Lorenzo Tombelli ha ricordato "tutte le deportazioni, quella razziale e razzista degli ebrei, quella politica di chi ha scioperato e si è opposto al regime, i testimoni di Geova, Rom, Sinti, omosessuali, gli apolidi, gli immigrati, tutti coloro che vengono ancora penalizzati purtroppo ancora oggi. Non dobbiamo dimenticare in Italia l'istituzione del tribunali speciali da parte del fascismo e le torture perpetrate da italiani su italiani, il carcere e il confino, la violenza e l'abolizione della libertà di pensiero".
La presidente di Anpi Firenze Vania Bagni ha sottolineato che il compito "delle associazioni è lavorare 365 giorni l'anno per costruire la memoria attiva. Oggi il concetto di 'mai più' significa adoperarsi per contrastare l'idea che l'immigrazione sia un problema e sia un delinquente chi salva persone in mare, l'idea che la povertà sia un male, una vergogna, l'idea che non ci sia bisogni di una scuola pubblica seria".
Secondo Matteo Mazzoni, direttore dell'Istituto storico toscano della Resistenza, "chi oggi si riconosce ancora dietro un braccio teso, una svastica si riconosce in coloro che ritenevano legittimo tutto quello e che ha distrutto l'Italia durante la seconda guerra mondiale. In questi tempi oscuri c'è bisogno di cittadini attivi che possano mantenere vivi quei valori che furono fondati col sangue e che ora hanno bisogno testimoni forti e autorevoli per non vivere ancora i drammi, non di allora, ma di oggi".
Il presidente di Aned Firenze Lorenzo Tombelli ha ricordato "tutte le deportazioni, quella razziale e razzista degli ebrei, quella politica di chi ha scioperato e si è opposto al regime, i testimoni di Geova, Rom, Sinti, omosessuali, gli apolidi, gli immigrati, tutti coloro che vengono ancora penalizzati purtroppo ancora oggi. Non dobbiamo dimenticare in Italia l'istituzione del tribunali speciali da parte del fascismo e le torture perpetrate da italiani su italiani, il carcere e il confino, la violenza e l'abolizione della libertà di pensiero".
La presidente di Anpi Firenze Vania Bagni ha sottolineato che il compito "delle associazioni è lavorare 365 giorni l'anno per costruire la memoria attiva. Oggi il concetto di 'mai più' significa adoperarsi per contrastare l'idea che l'immigrazione sia un problema e sia un delinquente chi salva persone in mare, l'idea che la povertà sia un male, una vergogna, l'idea che non ci sia bisogni di una scuola pubblica seria".
Secondo Matteo Mazzoni, direttore dell'Istituto storico toscano della Resistenza, "chi oggi si riconosce ancora dietro un braccio teso, una svastica si riconosce in coloro che ritenevano legittimo tutto quello e che ha distrutto l'Italia durante la seconda guerra mondiale. In questi tempi oscuri c'è bisogno di cittadini attivi che possano mantenere vivi quei valori che furono fondati col sangue e che ora hanno bisogno testimoni forti e autorevoli per non vivere ancora i drammi, non di allora, ma di oggi".
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