L'assessora Nardini conferma: 'Dal Ministero imposti tagli ma la Toscana aveva già dimensionato'

L'assessora regionale con delega alla scuola Alessandra Nardini ha nuovamente ribaidto la contrarietà della Regione all'accorpamento di scuole e istituti: "Ci viene chiesto di accorpare scuole per risparmiare: noi diciamo no, e continuerò a farlo fino all'ultimo giorno del mio mandato da assessora regionale. Stiamo conducendo da oltre due anni una battaglia contro il dimensionamento scolastico del governo Meloni. Il ministro Valditara ha imposto tagli a tutte le Regioni, anche a realtà come la Toscana che aveva già dimensionato correttamente, creando istituti comprensivi per garantire continuità verticale".

Nardini ricorda il decreto interministeriale del 2023 che aveva previsto 20 accorpamenti nel triennio 2024-2027, da 470 a 450 istituzioni scolastiche.

     
"Il primo anno - prosegue -, a fronte di 15 tagli richiesti, li abbiamo ridotti a quattro grazie a una dura opposizione e a due ricorsi (Corte Costituzionale e Tar). Lo scorso anno, ci siamo rifiutati di tagliare: il Governo è arretrato, salvaguardando tutte le attuali 466 autonomie che altrimenti sarebbero state 14 in meno. Sui criteri per il prossimo piano, il ministero chiedeva 16 tagli: anche stavolta ci opponiamo e abbiamo presentato un terzo ricorso".

    
"Con la delibera approvata nell'ultima giunta su mia proposta - annuncia - indichiamo ai territori di mantenere invariato, per l'anno scolastico 2026/27, il numero di 466 istituzioni autonome in Toscana, e ribadiamo la necessità di salvaguardare da qualsiasi fusione le scuole nei Comuni delle aree interne periferiche o ultraperiferiche".

Nardini domanda come sia possibile che dirigenti scolastici con plessi sparsi su più Comuni e con un numero di studenti che in alcuni casi sfiora le 2mila unità, possano svolgere al meglio il proprio lavoro. "Davvero pensano che nei piccoli Comuni, nelle aree interne e nei territori montani, si possa rinunciare ad avere una propria autonomia scolastica?".

    
Il Governo, insiste Nardini "racconta che tutto questo sarà a saldo zero, a livello occupazionale, ma è una bugia. La scuola ha bisogno di investimenti non di tagli". 
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