Sciopero per l'intera giornata e presidio nel Chianti alla cooperativa vinicola Castelli del Grevepesa di San Casciano Val di Pesa contro la procedura di licenziamento collettivo dei 20 dipendenti annunciata a fine ottobre.
"Una decisione presa nonostante sia in corso una procedura di composizione negoziata della crisi, con un'offerta vincolante recepita dai creditori. Non capiamo perché la cooperativa non abbia atteso il verdetto del tribunale", spiega Francesco Baccanelli della Flai Cgil. Anche perché, sottolineano dal sindacato, c'è ancora una cassa integrazione per crisi in corso di validità.
"Noi eravamo stati chiari: aspettiamo il tribunale e vediamo quello che succede - aggiunge - Ieri abbiamo avuto un incontro, ma non c'è stato alcuno sviluppo, per questo abbiamo mantenuto lo sciopero, in attesa di un nuovo appuntamento il 27 novembre, quando si saprà se il giudice ha dato o meno il benestare alla proposta vincolante di acquisto. Abbiamo anche chiesto di vedere l'offerta ma la risposta è stata negativa, quindi non sappiamo questa società sia interessata a tutta la cooperativa o solo a una parte".
Così come non ha avuto esito positivo, finora, il tavolo di crisi in Regione. "I punti interrogativi sono tanti - evidenzia Baccanelli - Ad esempio nel raggio di circa 25 chilometri ci sono tre-quattro cooperative di piccole dimensioni, circa 100 soci. Non capisco perché non ci sia la volontà di mettersi insieme e crearne una più grande".
Solidarietà a lavoratori e lavoratrici dei Castelli di Grevepesa in sciopero è arrivata dai sindaci di Greve e San Casciano.
"Non possiamo che guardare con preoccupazione a questa vicenda perché riteniamo che la 'famiglia' dei Castelli del Grevepesa, come hanno scelto di definirsi i fondatori, che da 60 anni porta vino di alta qualità sulle tavole degli italiani, sia una realtà storica da difendere e mantenere sul territorio", dichiarano Paolo Sottani e Roberto Ciappi.
"Una cooperativa di circa cento soci - sottolineano - nata per garantire la tutela, la valorizzazione, la promozione della tradizione vitivinicola e le eccellenze connesse al Chianti Classico. Due sono gli aspetti su cui la nostra attenzione è concentrata: il valore storico, economico e produttivo che la cooperativa apporta al territorio e il livello occupazionale che deve essere sostenuto a favore dei lavoratori e delle lavoratrici".
"Una decisione presa nonostante sia in corso una procedura di composizione negoziata della crisi, con un'offerta vincolante recepita dai creditori. Non capiamo perché la cooperativa non abbia atteso il verdetto del tribunale", spiega Francesco Baccanelli della Flai Cgil. Anche perché, sottolineano dal sindacato, c'è ancora una cassa integrazione per crisi in corso di validità.
"Noi eravamo stati chiari: aspettiamo il tribunale e vediamo quello che succede - aggiunge - Ieri abbiamo avuto un incontro, ma non c'è stato alcuno sviluppo, per questo abbiamo mantenuto lo sciopero, in attesa di un nuovo appuntamento il 27 novembre, quando si saprà se il giudice ha dato o meno il benestare alla proposta vincolante di acquisto. Abbiamo anche chiesto di vedere l'offerta ma la risposta è stata negativa, quindi non sappiamo questa società sia interessata a tutta la cooperativa o solo a una parte".
Così come non ha avuto esito positivo, finora, il tavolo di crisi in Regione. "I punti interrogativi sono tanti - evidenzia Baccanelli - Ad esempio nel raggio di circa 25 chilometri ci sono tre-quattro cooperative di piccole dimensioni, circa 100 soci. Non capisco perché non ci sia la volontà di mettersi insieme e crearne una più grande".
Solidarietà a lavoratori e lavoratrici dei Castelli di Grevepesa in sciopero è arrivata dai sindaci di Greve e San Casciano.
"Non possiamo che guardare con preoccupazione a questa vicenda perché riteniamo che la 'famiglia' dei Castelli del Grevepesa, come hanno scelto di definirsi i fondatori, che da 60 anni porta vino di alta qualità sulle tavole degli italiani, sia una realtà storica da difendere e mantenere sul territorio", dichiarano Paolo Sottani e Roberto Ciappi.
"Una cooperativa di circa cento soci - sottolineano - nata per garantire la tutela, la valorizzazione, la promozione della tradizione vitivinicola e le eccellenze connesse al Chianti Classico. Due sono gli aspetti su cui la nostra attenzione è concentrata: il valore storico, economico e produttivo che la cooperativa apporta al territorio e il livello occupazionale che deve essere sostenuto a favore dei lavoratori e delle lavoratrici".
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