Alla manifestazione regionale toscana di Firenze di Cgil e Uil per lo sciopero generale di oggi "stanno partecipando oltre 70mila persone".
Lo affermano Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, e Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana, alla testa del lungo corteo che sta sfilando per le vie del centro storico cittadino.
"Ci aspettavamo questa risposta importante alla manifestazione, avevamo capito dalle assemblee nei luoghi di lavoro di queste settimane che c'era tanta voglia di scendere in piazza", ha dichiarato Rossi.
"Il nostro è un paese diviso, noi lo vogliamo unito e solidale", ha detto Fantappiè, che ha risposto alle domande dei giornalisti anche sui rapporti con la Cisl, che non ha aderito allo sciopero: "Noi speriamo di poterla recuperare - ha spiegato -, perché il movimento sindacale deve essere unito. Non comprendiamo le loro motivazioni, ma dopo questa manifestazione almeno in Toscana cercheremo di riunirci tutti e tre i segretari generali per trovare delle soluzioni unitarie".
"Questo governo non vuole sentire chi dissente da lui, e per questo motivo cerca di impedirci di manifestare, ma la risposta di stamani mi sembra abbastanza chiara", ha affermato Rossi, secondo cui "il paese è in una crisi paurosa, piagato dalla povertà e dalla precarietà in aumento. Avremmo avuto bisogno di una legge di bilancio con interventi per sopperire ai problemi di salario, con una riforma fiscale più giusta, e invece è Robin Hood alla rovescia: si fa pagare le fasce deboli della popolazione, è una Finanziaria classista".
Per Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana, "stiamo ascoltando il paese reale che grida che non ce la fa più ad arrivare a fine mese: pensionati, lavoratori dipendenti privati e pubblici, non riescono ad arrivare alla fine del mese. Servono risorse per i salari, per le pensioni, e servono risorse per uno stato sociale efficiente, per una sanità aperta a tutti, una sanità pubblica per tutti i cittadini".
"Siamo in piazza" perché "le persone hanno dei bisogni a cui questa Manovra invece non risponde" ha affermato Ivana Veronese, segretaria confederale nazionale della Uil.
"Questa è una Finanziaria fatta non per le persone normali - ha detto -, ma è fatta per chi evade, non dando risposte alle cittadine e i cittadini a cui rischiano di essere ancora una volta tagliati i servizi, e tagliata la sanità".
Quindi, ha proseguito Veronese, "siamo in piazza qui per le lavoratrici e i lavoratori, per i pensionati, perché il loro reddito venga sgravato da tutta l'Irpef che pesa tantissimo, mentre ad esempio per le partite Iva flat tax e altro non gravano così pesantemente; siamo in piazza perché ci sia un'equità sociale che ad oggi non c'è; e poi siamo qui per i giovani, perché a loro dobbiamo lasciare un paese migliore, e non mi pare che stiamo andando in questa direzione".
Il corteo si è chiuso in piazza Poggi con i comizi finali e gli interventi di delegati sindacali e aziende come Beko Europe, Autolinee Toscane, ex Cementificio Testi: per l'alta partecipazione al corteo, non tutti i manifestanti hanno potuto accedere alla piazza. La chiusura di alcune vie del centro alla circolazione dei veicoli, per consentire il passaggio del corteo e il comizio di piazza Poggi, ha causato qualche disagio alla viabilità.
I sindacati parlano di una partecipazione elevata alla protesta nelle aziende del territorio regionale, con punte di adesione del 90% e oltre in realtà come Magna e Pierburg a Livorno; Trigano, Beko, e Pramac nel senese; Sammontana, Acqua Panna e Granterre nell'area metropolitana fiorentina. Chiusura anche in moltissime scuole. Sul fronte dei musei, a Firenze Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti sono rimasti chiusi stamani, mentre la Galleria dell'Accademia sarà chiusa nel pomeriggio.
Hanno preso parte alla manifestazione, fra gli altri, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani con alcuni assessori regionali, la sindaca di Firenze Sara Funaro con la vicesindaca Paola Galgani, già segretaria della Camera del lavoro di Firenze, e una folta rappresentanza di assessori.
Lo affermano Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, e Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana, alla testa del lungo corteo che sta sfilando per le vie del centro storico cittadino.
"Ci aspettavamo questa risposta importante alla manifestazione, avevamo capito dalle assemblee nei luoghi di lavoro di queste settimane che c'era tanta voglia di scendere in piazza", ha dichiarato Rossi.
"Il nostro è un paese diviso, noi lo vogliamo unito e solidale", ha detto Fantappiè, che ha risposto alle domande dei giornalisti anche sui rapporti con la Cisl, che non ha aderito allo sciopero: "Noi speriamo di poterla recuperare - ha spiegato -, perché il movimento sindacale deve essere unito. Non comprendiamo le loro motivazioni, ma dopo questa manifestazione almeno in Toscana cercheremo di riunirci tutti e tre i segretari generali per trovare delle soluzioni unitarie".
"Questo governo non vuole sentire chi dissente da lui, e per questo motivo cerca di impedirci di manifestare, ma la risposta di stamani mi sembra abbastanza chiara", ha affermato Rossi, secondo cui "il paese è in una crisi paurosa, piagato dalla povertà e dalla precarietà in aumento. Avremmo avuto bisogno di una legge di bilancio con interventi per sopperire ai problemi di salario, con una riforma fiscale più giusta, e invece è Robin Hood alla rovescia: si fa pagare le fasce deboli della popolazione, è una Finanziaria classista".
Per Paolo Fantappiè, segretario generale della Uil Toscana, "stiamo ascoltando il paese reale che grida che non ce la fa più ad arrivare a fine mese: pensionati, lavoratori dipendenti privati e pubblici, non riescono ad arrivare alla fine del mese. Servono risorse per i salari, per le pensioni, e servono risorse per uno stato sociale efficiente, per una sanità aperta a tutti, una sanità pubblica per tutti i cittadini".
"Siamo in piazza" perché "le persone hanno dei bisogni a cui questa Manovra invece non risponde" ha affermato Ivana Veronese, segretaria confederale nazionale della Uil.
"Questa è una Finanziaria fatta non per le persone normali - ha detto -, ma è fatta per chi evade, non dando risposte alle cittadine e i cittadini a cui rischiano di essere ancora una volta tagliati i servizi, e tagliata la sanità".
Quindi, ha proseguito Veronese, "siamo in piazza qui per le lavoratrici e i lavoratori, per i pensionati, perché il loro reddito venga sgravato da tutta l'Irpef che pesa tantissimo, mentre ad esempio per le partite Iva flat tax e altro non gravano così pesantemente; siamo in piazza perché ci sia un'equità sociale che ad oggi non c'è; e poi siamo qui per i giovani, perché a loro dobbiamo lasciare un paese migliore, e non mi pare che stiamo andando in questa direzione".
Il corteo si è chiuso in piazza Poggi con i comizi finali e gli interventi di delegati sindacali e aziende come Beko Europe, Autolinee Toscane, ex Cementificio Testi: per l'alta partecipazione al corteo, non tutti i manifestanti hanno potuto accedere alla piazza. La chiusura di alcune vie del centro alla circolazione dei veicoli, per consentire il passaggio del corteo e il comizio di piazza Poggi, ha causato qualche disagio alla viabilità.
I sindacati parlano di una partecipazione elevata alla protesta nelle aziende del territorio regionale, con punte di adesione del 90% e oltre in realtà come Magna e Pierburg a Livorno; Trigano, Beko, e Pramac nel senese; Sammontana, Acqua Panna e Granterre nell'area metropolitana fiorentina. Chiusura anche in moltissime scuole. Sul fronte dei musei, a Firenze Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti sono rimasti chiusi stamani, mentre la Galleria dell'Accademia sarà chiusa nel pomeriggio.
Hanno preso parte alla manifestazione, fra gli altri, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani con alcuni assessori regionali, la sindaca di Firenze Sara Funaro con la vicesindaca Paola Galgani, già segretaria della Camera del lavoro di Firenze, e una folta rappresentanza di assessori.
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