Sciopero per negozi ed esercizi commerciali in Toscana l'1 novembre, per la festività di Ognissanti. Lo proclamano Filcams Cgil e UilTucs regionali.
"Continua la decisione di aprire i negozi, da parte di alcune aziende, per la festività di Ognissanti - sottolineano in una nota i sindacati -, decisione che riteniamo irrispettosa e irriguardosa verso i lavoratori e le lavoratrici di un settore 'sempre aperto'. Filcams Cgil e UilTucs della Toscana sono da sempre contrarie alle aperture dei negozi per le festività civili e religiose e alle domeniche".
Per i sindacati "il lavoro nel commercio nelle festività non è indispensabile. I lavoratori e le lavoratrici hanno diritto a recuperare una dimensione sociale e familiare del riposo festivo. La nostra protesta continua a restituire diritti e dignità, in nome di una crisi che ha determinato tanti abusi e soprattutto tanto precariato".
"Le liberalizzazioni sono sbagliate - osservano ancora -, illudono di dare crescita economica, ma creano solo dumping sociale e salariale, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo e sviliscono la qualità del lavoro".
Filcams Cgil e UilTucs della Toscana ricordano che "molte sentenze hanno sancito: il lavoro nelle festività civili e religiose non è un obbligo. Il lavoratore non può essere comandato al lavoro senza il proprio consenso".
"Continua la decisione di aprire i negozi, da parte di alcune aziende, per la festività di Ognissanti - sottolineano in una nota i sindacati -, decisione che riteniamo irrispettosa e irriguardosa verso i lavoratori e le lavoratrici di un settore 'sempre aperto'. Filcams Cgil e UilTucs della Toscana sono da sempre contrarie alle aperture dei negozi per le festività civili e religiose e alle domeniche".
Per i sindacati "il lavoro nel commercio nelle festività non è indispensabile. I lavoratori e le lavoratrici hanno diritto a recuperare una dimensione sociale e familiare del riposo festivo. La nostra protesta continua a restituire diritti e dignità, in nome di una crisi che ha determinato tanti abusi e soprattutto tanto precariato".
"Le liberalizzazioni sono sbagliate - osservano ancora -, illudono di dare crescita economica, ma creano solo dumping sociale e salariale, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo e sviliscono la qualità del lavoro".
Filcams Cgil e UilTucs della Toscana ricordano che "molte sentenze hanno sancito: il lavoro nelle festività civili e religiose non è un obbligo. Il lavoratore non può essere comandato al lavoro senza il proprio consenso".
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