Ieri manifestazioni e presidi in molte città italiane, inclusa Firenze

"Al netto degli altissimi contingenti precettati per garantire i servizi essenziali, l'adesione è stata massiccia e diffusa in tutte le Regioni e ha visto anche il sostegno di tanti pazienti e familiari, che hanno riconosciuto una battaglia che riguarda anche loro. Perché dove ci sono salari bassi e diritti negati, ci sono meno servizi e meno tutele per i più fragili". I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, commentano così lo sciopero proclamato per il rinnovo del contratto della sanità privata e delle Rsa. E annunciano: "continueremo a promuovere azioni di pressione già dai prossimi giorni, coinvolgendo gli Ispettorati territoriali per verificare nelle Aziende il rispetto dei contratti collettivi, dei carichi di lavoro e dei profili professionali nelle strutture accreditate".
      
Lo sciopero nazionale è durato 24 ore mentre una mobilitazione ha coinvolto in tutta Italia decine di migliaia di lavoratori con presidi davanti alle sedi delle Regioni e delle associazioni datoriali in molte città, oltre Roma: Palermo, Milano, Napoli, Genova, Trento, Cagliari, Torino, Ancona, Bologna, Pescara, Campobasso, Perugia, Catanzaro, Bari, Firenze e Pordenone.

     
"Sono sei anni - osservano i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti - che il contratto della sanità privata è bloccato e 13 anni per quello delle Rsa. Sono i contratti della vergogna! Non è più accettabile che l'apertura dei tavoli venga continuamente rinviata da Aiop e Aris con il pretesto della mancata copertura integrale da parte di Governo e Regioni". Dito puntato poi contro il "silenzio assordante" da parte del ministero della Salute e della Conferenza delle Regioni: "Una totale indifferenza - concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - rispetto alle condizioni in cui operano quotidianamente centinaia di migliaia di professionisti", aggiungono Francavilla, Chierchia e Chietti.
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