Cristina Manetti: “Siamo felici di accogliere questa statua che rafforza l'impegno della Regione Toscana al fianco delle donne iraniane e curde”

Una scultura in bronzo dell'artista iraniano Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi per ricordare il sacrificio di Mahsa Amini, donna-simbolo delle proteste della popolazione iraniana contro il regime, in seguito alla sua uccisione per non aver indossato correttamente l'hijab. L'opera è stata inaugurata nella sala Pegaso del palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta regionale a Firenze, dove sarà collocata in maniera definitiva.

L'opera, si spiega in una nota, prende le mosse dalla Florence Biennale dell'ottobre 2023, quando alla Fortezza da Basso di Firenze fu allestito lo spazio 'I Am Mahsa' dedicato alle artiste iraniane. In questo contesto, Partin Bastan e Marjan Najafi plasmarono dal vivo il modello in creta raffigurante il volto di Mahsa Amini come omaggio a un simbolo di trasformazione e di lotta per la libertà. Una volta conclusa la Biennale il modello rimase a Firenze e nel gennaio 2024 fu consegnato al liceo artistico di Porta Romana dove i docenti della classe di scultura si attivarono per ricavarne un calco in gesso, utile per la successiva fusione in bronzo. L'opera in bronzo è poi stata realizzata dalla Fonderia Del Giudice, storica azienda toscana di Strada in Chianti (Firenze).

Alla cerimonia di svelamento dell'opera, nella sede della Regione Toscana, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Toscana Eugenio Giani, il direttore della Florence Biennale Jacopo Celona e Sabri Najafi, attivista del movimento donne iraniane. L'artista Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi erano in collegamento da remoto dalla Norvegia perché, è stato spiegato, non possono uscire dal Paese per motivi inerenti la richiesta di asilo politico.

"Tutti voi ricorderete quando nel 2022 Mahsa Amini si rifiutò di portare il burka e per questo fu condannata a morte da un regime che nega la libertà - ha detto Giani -. Le donne iraniane che anche qua a Firenze operano, hanno voluto che il simbolo di Masha Amini fosse nella nostra sala Pegaso, all'interno della Regione, cuore della rappresentatività del popolo toscano. Oggi abbiamo inaugurato questa scultura che sarà sempre con noi a ricordare Masha e le donne dell'antica Persia che lottano per la loro libertà, e che hanno la solidarietà, il sostegno e l'appoggio di ciascuno di noi".

Durante l'evento è stato anche annunciato che all'associazione 'Movimento donna vita libertà Firenze', insignita lo scorso anno del Pegaso d'oro, la Regione Toscana ha concesso l'autorizzazione per l'uso di una stanza in uno stabile in via Capodimondo a Firenze, per svolgere la propria attività.

"Dopo che al movimento di Donna Vita Libertà il presidente Giani ha conferito il Pegaso d'oro - ha detto la capo di gabinetto della Toscana Cristina Manetti - adesso siamo riusciti a dare anche una sede, un luogo fisico, un supporto concreto per portare avanti le loro battaglie. Siamo felici di accogliere questa statua che rafforza l'impegno della Regione Toscana al fianco delle donne iraniane e curde".

Collegato da remoto, l'artista Bastan ha detto che "questa statua di bronzo, svelata oggi a Firenze, non è solo un'opera d'arte ma è una prova di verità, una protesta contro l'oppressione e una risposta a tutti coloro che hanno provato a silenziare la voce degli uomini e delle donne in Iran e del mondo".
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