Volto inconfondibile del cinema toscano, Sergio Forconi compie 85 anni e li festeggia con la semplicità di sempre, “in famiglia, tranquillo”. L’attore di Grassina, simbolo di una comicità popolare e genuina, racconta i suoi inizi nelle case del popolo degli anni Sessanta, dove “si faceva cuRtura”, fino all’incontro con giganti come Giovanni Nannini, Wanda Pasquini e Carlo Monni.
Fu una comparsa in Amici miei ad aprirgli le porte del grande cinema, ma il vero salto arrivò con Berlinguer ti voglio bene di Benigni: “Appena lo vidi dissi che era l’erede di Charlot. Mi presero per matto, poi vinse l’Oscar...”. Con affetto ricorda Monni, “un uomo buono e colto, ma con un carattere forte”, e Pieraccioni, “che capii subito avrebbe fatto un successo con Il Ciclone”.
Tra battute rimaste nella storia – da “Ma che si apre una pinoleria?” a “Ma io secondo te che c’ho i’ capo grosso?” – Forconi confessa di non essersi mai arricchito col cinema: “Sono rimasto qui, con la mia famiglia, senza montarmi il capo”. E oggi guarda con malinconia e ironia al mondo moderno: “È più difficile ridere. E col cellulare fo dei casini che non hanno dell’umano”. Lo scrive la Nazione.
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