Contro le aggressioni agli autisti AT ha messo in piedi un solido apparato di videosorveglianza, dice il presidente di At Gianni Bechelli

Quello delle aggressioni ai danni degli autisti dei bus "è un fenomeno che è difficile da reprimere immediatamente, ci vorrà anche del tempo per fare in modo che si rompa quel clima di impunità", ma "abbiamo impiantato qualcosa come 15.000 telecamere a bordo in più di 2.800 mezzi in tutta la regione". Lo ha affermato Gianni Bechelli, presidente di Autolinee Toscane, a margine di un convegno sul tema organizzato a Firenze dalla Cisl. At (gruppo Ratp) è il concessionario unico regionale del trasporto pubblico locale sulla gomma.
    
"Abbiamo una collaborazione costante con le forze dell'ordine anche per cose che non riguardano direttamente ciò che avviene a bordo, ma anche fuori - ha spiegato Bechelli - Moltissime volte vengono utilizzati i nostri filmati per ricostruire i fatti e definire le responsabilità. A bordo non c'è più questo clima di anonimato: si scoprono quasi sempre gli autori di aggressioni, in parte aumentate anche dalla rinnovata vigilanza che si è fatta sull'evasione del pagamento dei biglietti".

    
I nuovi mezzi di At, ha ricordato Bechelli, "sono dotati della cabina di protezione del pilota: abbiamo acquisito circa 500 nuovi mezzi, e ne acquisiremo nel prossimo anno e mezzo altri 700, in modo tale che circa metà della flotta sarà fornita di già di queste cabine di protezione dell'autista". Inoltre sui bus è stato installato il cosiddetto 'panic button', un bottone azionabile dall'autista "che consente al nostro sistema di vigilanza - ha concluso Bechelli - di capire il tipo di situazione e allertare le forze dell'ordine". 
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