Per l’anno scolastico 2025/2026 le autonomie scolastiche toscane saranno ancora 466.
Come riporta questa mattina La Repubblica Firenze, a fine dicembre la Regione ha approvato il piano regionale del dimensionamento dell’offerta scolastica mantenendo lo stesso numero di autonomie scolastiche, senza cioè rendere effettivi i quattordici accorpamenti che nelle settimane precedenti erano stati disposti - come nel caso del Gonnelli, per il quale c’è stata una vera e propria sollevazione da parte di amministratori locali e sindacati – stoppando quindi, almeno per il momento, l’accorpamento.
La decisione della Toscana, spiega il quotidiano, si basa sulla pretesa che il conteggio di “contingente organico di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi” è inferiore a quanto comunicato dall’Ufficio scolastico regionale, e che quindi, in sostanza, la scelta governativa di procedere agli accorpamenti si baserebbe su un dato errato.
Tuttavia, a facilitare la decisione della Toscana è intervenuto un decreto legge del 16 gennaio, che permette alle regioni di attivare un numero limitato di autonomie scolastiche: nel caso toscano, esattamente 14, come spiega il quotidiano.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dai sindacati.
Flc Cgil, riporta Repubblica, ricorda di essersi impegnato fin dal 2023 per evitare che vari istituti sul territorio regionale venissero accorpati e quindi penalizzati, mentre dalla Uil aveva la rivendicazione di aver fin da subito contestato la stima sulla quale si era poi basata la scelta del Governo di procedere a 14 accorpamenti.
Come riporta questa mattina La Repubblica Firenze, a fine dicembre la Regione ha approvato il piano regionale del dimensionamento dell’offerta scolastica mantenendo lo stesso numero di autonomie scolastiche, senza cioè rendere effettivi i quattordici accorpamenti che nelle settimane precedenti erano stati disposti - come nel caso del Gonnelli, per il quale c’è stata una vera e propria sollevazione da parte di amministratori locali e sindacati – stoppando quindi, almeno per il momento, l’accorpamento.
La decisione della Toscana, spiega il quotidiano, si basa sulla pretesa che il conteggio di “contingente organico di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi” è inferiore a quanto comunicato dall’Ufficio scolastico regionale, e che quindi, in sostanza, la scelta governativa di procedere agli accorpamenti si baserebbe su un dato errato.
Tuttavia, a facilitare la decisione della Toscana è intervenuto un decreto legge del 16 gennaio, che permette alle regioni di attivare un numero limitato di autonomie scolastiche: nel caso toscano, esattamente 14, come spiega il quotidiano.
La notizia è stata accolta con grande soddisfazione dai sindacati.
Flc Cgil, riporta Repubblica, ricorda di essersi impegnato fin dal 2023 per evitare che vari istituti sul territorio regionale venissero accorpati e quindi penalizzati, mentre dalla Uil aveva la rivendicazione di aver fin da subito contestato la stima sulla quale si era poi basata la scelta del Governo di procedere a 14 accorpamenti.
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