"Da più di dieci scuole studenti e studentesse oggi hanno deciso di fare sciopero e dare solidarietà al popolo palestinese. In tanti e in tante abbiamo deciso di non entrare a scuola e mandare un segnale chiaro alle scuole che stanno rimanendo in silenzio davanti a questo genocidio. Insieme ai lavoratori e le lavoratrici di Prato e Firenze abbiamo creato una manifestazione pacifica e determinata a lasciare un segno. Abbiamo voluto manifestare il nostro dissenso e la nostra solidarietà alla Palestina anche davanti alc onsolato americano. Lì la polizia ha deciso di manganellare gli studenti e le studentesse mandando una ragazza all'ospedale e causando vari feriti in maniera lieve. Ci chiediamo com’è possibile che lo Stato risponda con i manganelli al nostro dissenso? Com'è possibile che dalle istituzioni ci sia solo silenzio quando si parla di Palestina?". Così il collettivo di studenti medi K1, che oggi ha manifestato a Firenze.
"Quando gli studenti e le studentesse decidono di esprimere dissenso a scuola la risposta è solo censura costante - sottolinea in una nota il collettivo -. Al Machiavelli-Capponi, nei giorni prima di questa manifestazione, abbiamo attaccato foto di Gaza che mostravano la distruzione e la morte di quei luoghi, preside e vicepreside hanno dato l'ordine distaccare e buttare tutto, questo teatrino è durato per una settimana in cui si riattaccavano le foto e la scuola le staccava. Stamattina il vicepreside ci urlava di entrare dentro scuola anche se volevamo rimanere fuori per manifestare, inoltre sono stati messi 4 e note disciplinari a persone che hanno deciso di fare sciopero. Non sono accettabili queste forme di intimidazione e di messa a tacere da parte di chi ha un’autorità a scuola".
Condividi
Attiva i cookies