"Dopo tre anni, tutti i lavoratori licenziati" alla Texprint di Prato, "saranno reintegrati. L'azienda condannata a pagare complessivamente 400mila euro di risarcimenti ad undici operai, più contributi previdenziali ed assistenziali dalla data del licenziamento fino a quella della reintegra, più spese legali e processuali. Tutti i contratti di apprendistato sono stati dichiarati illegittimi". A renderlo noto è il sindacato Sudd Cobas in un comunicato dove commenta la sentenza del Tribunale del lavoro di Prato.
"I licenziati erano accusati di avere bloccato i camion merci in entrata ed uscita dell'azienda. 'In quel modo non è sciopero, è violenza', dicevano. Invece era sciopero, legittimo esercizio del diritto di sciopero", sottolineano Luca Toscano e Sarah Caudiero citando un passaggio della sentenza: "La presenza delle persone che si frappongono materialmente, ponendosi anche sotto le autovetture, ad ostacolare il transito di mezzi, non può di per sé connotarsi come una condotta disciplinarmente rilevante, in quanto rinvenire in ciò una giusta causa di recesso si tradurrebbe di fatto in uno strumento di repressione della libertà sindacale e del diritto di sciopero".
Per i Sudd Cobas "la sentenza di oggi del Tribunale del Lavoro va messa accanto alle tante, tantissime sentenze degli ultimi anni che in sede penale hanno assolto operai e sindacalisti accusati di 'violenza privata'. Oppure alle sentenze del Tare del Consiglio di Stato che hanno respinto i fogli di via ai sindacalisti che osano fare sindacato davanti ai cancelli".
I sindacalisti ricordano lo striscione 'Non per noi, ma per tutti', appeso davanti ai cancelli dell'azienda. "In questi tre anni alcuni degli operai Texprint sono stati costretti da un licenziamento illegittimo a tornare a lavorare 12x7 in altre fabbriche del supersfruttamento. Altri tre anni della loro vita sono stati rubati da questo sistema e nessun risarcimento glieli potrà restituire. Ma se oggi Prato è un posto un po' migliore è anche grazie agli operai Texprint ed alla loro eroica lotta ed al loro esempio".
"Il Tribunale di Prato, in data 30 ottobre 2024, ha emesso una sentenza in cui, pur ritenendo illegittimi per motivi processuali i licenziamenti degli ex dipendenti iscritti al Si Cobas (oggi Sudd Cobas), ha accertato l'assenza di sfruttamento del lavoro in Texprint". Lo fa sapere l'azienda in una nota in cui commenta la decisione del Tribunale.
"Dopo anni in cui la Texprint e i suoi dirigenti hanno subito ingiustamente una vera e propria campagna diffamatoria e sono stati sottoposti ad indagine a causa delle dichiarazioni degli ex dipendenti iscritti al Si Cobas (adesso Sudd Cobas) il Tribunale di Prato ha riconosciuto che gli ex dipendenti non hanno lavorato un minuto in più rispetto alle ore previste dal contratto e regolarmente retribuite e che, quindi, il sistema paventato del 12x7 (dodici ore di lavoro per sette giorni a settimana) non è mai esistito in Texprint".
"I licenziati erano accusati di avere bloccato i camion merci in entrata ed uscita dell'azienda. 'In quel modo non è sciopero, è violenza', dicevano. Invece era sciopero, legittimo esercizio del diritto di sciopero", sottolineano Luca Toscano e Sarah Caudiero citando un passaggio della sentenza: "La presenza delle persone che si frappongono materialmente, ponendosi anche sotto le autovetture, ad ostacolare il transito di mezzi, non può di per sé connotarsi come una condotta disciplinarmente rilevante, in quanto rinvenire in ciò una giusta causa di recesso si tradurrebbe di fatto in uno strumento di repressione della libertà sindacale e del diritto di sciopero".
Per i Sudd Cobas "la sentenza di oggi del Tribunale del Lavoro va messa accanto alle tante, tantissime sentenze degli ultimi anni che in sede penale hanno assolto operai e sindacalisti accusati di 'violenza privata'. Oppure alle sentenze del Tare del Consiglio di Stato che hanno respinto i fogli di via ai sindacalisti che osano fare sindacato davanti ai cancelli".
I sindacalisti ricordano lo striscione 'Non per noi, ma per tutti', appeso davanti ai cancelli dell'azienda. "In questi tre anni alcuni degli operai Texprint sono stati costretti da un licenziamento illegittimo a tornare a lavorare 12x7 in altre fabbriche del supersfruttamento. Altri tre anni della loro vita sono stati rubati da questo sistema e nessun risarcimento glieli potrà restituire. Ma se oggi Prato è un posto un po' migliore è anche grazie agli operai Texprint ed alla loro eroica lotta ed al loro esempio".
"Il Tribunale di Prato, in data 30 ottobre 2024, ha emesso una sentenza in cui, pur ritenendo illegittimi per motivi processuali i licenziamenti degli ex dipendenti iscritti al Si Cobas (oggi Sudd Cobas), ha accertato l'assenza di sfruttamento del lavoro in Texprint". Lo fa sapere l'azienda in una nota in cui commenta la decisione del Tribunale.
"Dopo anni in cui la Texprint e i suoi dirigenti hanno subito ingiustamente una vera e propria campagna diffamatoria e sono stati sottoposti ad indagine a causa delle dichiarazioni degli ex dipendenti iscritti al Si Cobas (adesso Sudd Cobas) il Tribunale di Prato ha riconosciuto che gli ex dipendenti non hanno lavorato un minuto in più rispetto alle ore previste dal contratto e regolarmente retribuite e che, quindi, il sistema paventato del 12x7 (dodici ore di lavoro per sette giorni a settimana) non è mai esistito in Texprint".
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