Scoperta oggi, nel Giorno del ricordo, una targa commemorativa al complesso di Sant'Orsola di Firenze, in memoria degli esuli giuliano-dalmati che transitarono nell'ex convento, diventato centro di raccolta profughi dal 1945 al 1955. Nella lapide è scritto: 'Siamo esuli fiumani, istriani e dalmati attraverso confini di odio e di morte. Siamo case strappate, uomini e donne e bambini costretti a diventare stranieri. Ora siamo libertà ritrovata che ricorda chi siamo stati e sempre saremo: italiani'.
Alla cerimonia ha preso parte Daniela Velli, presidente del comitato di Firenze dell'Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia che ha fatto presente che "è dal 2019 che è stata approvata la targa. Nel 2023 chiesi che finalmente venisse affissa a Sant'Orsola in memoria degli esuli che transitarono da questo ex convento" che "ospitò 580 esuli che portarono qui le loro famiglie, divisi con pareti di cartone, in poco spazio".
Sempre Velli ha evidenziato che l'iniziativa "ha un significato importantissimo. Ci siamo sentiti trascurati, la legge 92 del 2004, seppur tardiva, ha finalmente riconosciuto questa storia. C'è un prima e un dopo. E c'è un adesso: questo è il momento importante per andare avanti, abbattere quei muri che purtroppo sono stati costruiti dall'ideologia, dalla strumentalizzazione politica di questa vicenda storica. Serve abbattere il muro del silenzio e costruire ponti per far conoscere e diffondere la nostra storia".
Tra i presenti alla cerimonia il deputato della Lega Andrea Barabotti, le assessore di Palazzo Vecchio Benedetta Albanese (con delega alla cultura della memoria) e Caterina Biti (toponomastica).
Alla cerimonia ha preso parte Daniela Velli, presidente del comitato di Firenze dell'Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia che ha fatto presente che "è dal 2019 che è stata approvata la targa. Nel 2023 chiesi che finalmente venisse affissa a Sant'Orsola in memoria degli esuli che transitarono da questo ex convento" che "ospitò 580 esuli che portarono qui le loro famiglie, divisi con pareti di cartone, in poco spazio".
Sempre Velli ha evidenziato che l'iniziativa "ha un significato importantissimo. Ci siamo sentiti trascurati, la legge 92 del 2004, seppur tardiva, ha finalmente riconosciuto questa storia. C'è un prima e un dopo. E c'è un adesso: questo è il momento importante per andare avanti, abbattere quei muri che purtroppo sono stati costruiti dall'ideologia, dalla strumentalizzazione politica di questa vicenda storica. Serve abbattere il muro del silenzio e costruire ponti per far conoscere e diffondere la nostra storia".
Tra i presenti alla cerimonia il deputato della Lega Andrea Barabotti, le assessore di Palazzo Vecchio Benedetta Albanese (con delega alla cultura della memoria) e Caterina Biti (toponomastica).
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