La società fa sapere di essere sempre stata in regola con i pagamenti e di aver avanzato le controdeduzioni

Come scrive questa mattina La Repubblica Firenze, qualche giorno fa il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi ha depositato un’interrogazione per conoscere meglio la situazione debitoria di The Social Hub, che dovrebbe finire di pagare al Comune di Firenze una parte di Imu non versata.

Tuttavia, spiega questa mattina al quotidiano la regional development director Elena Cattani, ad ottobre dell’anno scorso il Comune ha aperto una procedura di ricalcolo per l’Imu, contestando quindi a Tsh un versamento inferiore a quello dovuto: dal canto suo, Tsh ha risposto inviando le proprie controdeduzioni per spiegare su che base abbia pagato una somma inferiore a quella richiesta dal Comune, assicurando di aver sempre pagato quanto imposto e, soprattutto, di essere disposta a pagare l’integrazione qualora dovesse essere provato l’ammanco.

Nell’intervista con Repubblica, Cattani si è soffermata anche sul ruolo che la grande struttura di viale Belfiore, inaugurata a febbraio, ha per la città di Firenze: da luogo abbandonato e pericoloso, l’area dove ora sorge The Social Hub si è trasformata in centro di aggregazione con co-working, sale per riunioni e conferenze, area cibo, stanze per studenti stranieri che offrono tutte le comodità del caso, dal wifi alla vigilanza sette giorni su sette.

Un luogo che ha sicuramente attirato fortissime critiche, soprattutto da parte di chi contesta il carattere speculativo dell’operazione, respinto comunque con fermezza da cattani, che anzi rivendica l’investimento fatto e la qualità dei servizi offerti da The Social Hub, aggiungendo di aver chiesto in passato un incontro con il comitato Salviamo Firenze X Viverci, che all’inaugurazione del complesso aveva portato una lapide davanti all’ingresso: incontro che, almeno per il momento, non c’è stato.


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