Segnali di ripresa per i mutui in Italia con tassi in calo oltre le aspettative della BCE, mentre si evidenziano cambiamenti nel panorama bancario, con una riduzione degli sportelli meno marcata rispetto ad altri paesi europei.

"Primi segnali" di ripresa per il mercato dei mutui in Italia dove i tassi sono scesi più di quanto abbia tagliato la Bce anticipando così le prossime riduzioni di Francoforte. Lo afferma il vice dg dell'Abi Gianfranco Torriero nel corso del seminario in corso a Firenze. Torriero ha ricordato come "dopo un periodo di contrazione, i prestiti per acquisto di abitazione sono tornati a crescere, anche se a ritmi contenuti" e ha ricordato come l'andamento dei prestiti "è determinato prevalentemente da fattori di domanda" e dal contesto economico, dove il Pil è in rallentamento e dovrebbe chiudere nel 2024 fra lo 0,8 e l'1%.

Il calo degli sportelli bancari in Italia è un fenomeno "minore" che in altri paesi europei e spesso la filiale chiude "dopo che altri servizi comuni" hanno abbandonato la zona per una "serie di fattori socio economici". E' quanto ha ribadito il vice dg dell'Abi Gianfranco Torriero nel corso del seminario dell'associazione. "Si parla oggi di riduzione - ha detto - non utilizzerò l'altro termine in voga (desertificazione ndr): oggi gli sportelli bancari in Italia attivi a giugno 2024 sono oltre 20mila. Nei decenni passati, quando si parlava di 'foresta pietrificata', erano 5mila in meno". Torriero ha ricordato come ci sia "un forte incremento dell'utilizzo della banca a distanza e una diminuzione del tasso di visite nelle filiali" oltre che una serie di motivazioni demografici o economici che colpiscono alcuni territori del nostro Paese e dove mancano anche altri servizi quali farmacie, uffici postali o stazioni ferroviarie. 

Le imprese italiane sono molto liquide e, anche per questo, in un contesto di rallentamento del Pil, preferiscono attingere "alle risorse interne" piuttosto che chiedere prestiti alle banche. Lo afferma il vice dg dell'Abi Gianfranco Torriero nel corso del seminario Abi secondo cui hanno inciso anche "tassi di mercato più alti rispetto al passato". 

L'Abi prevede un "incremento" dell'utilizzo dei bonifici instantanei dal 2025 quando le norme Ue prevedono, in forma scaglionata, l'obbligo di offerta e ricezione per gli istituti di credito. Nel corso del seminario a Firenze la Responsabile Servizio Sistemi di Pagamento Rita Camporeale ha sottolineato come "è difficile dire quale sarà l'aumento" ma "non è detto che tutti i bonifici diventeranno automaticamente instantanei" ricordanco come alcune banche italiane abbiano offerto il servizio dal 2017. "Penso ad esempio a quelli ripetuti". C'è poi un tema di attenzione alle truffe. "Il bonifico instantaneo non è di per sè pi esposto ma è choaro che poter trasferire una somma in 10 secondi può attirare maggiormente l'attenzione"

Secondo le norme Ue dal 9 gennaio le banche dell'area euro hanno l'obbligo di offrire il servizio in ricezione i cui costi dovranno essere uguali a quelli applicati ora ai bonifici. Dal 9 ottobre 2025 invece ci sarà l'obbligo di offerta per l'invio, la verifica di congruenza fra Iban e nome del beneficiari. Fuori dall'area euro l'obbligo è più scaglionato fino al 2027.
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