Le Segreterie regionali toscane FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, UGL Ferrovieri, FAST CONSAL e ORSA Ferrovie promuovono con determinazione l’iniziativa nazionale di sensibilizzazione “La violenza non prende il treno”.
Questa mattina si è svolto un volantinaggio e incontro stampa all’ingresso della stazione fiorentina di Santa Maria Novella, promosso dalle organizzazioni sindacali, in cui alcuni lavoratori aggrediti hanno raccontato le loro brutte esperienze ai giornalisti.
Nel corso del 2024, in tutte le imprese ferroviarie, si sono registrati oltre 800 episodi violenti nei confronti del personale che lavora in treno o nelle stazioni. Un numero allarmante che include anche diversi casi avvenuti nella nostra regione, mettendo in evidenza un problema di portata sociale che non può più essere ignorato. In Toscana nel 2024 si sono contate quasi 50 aggressioni denunciate, ma va sottolineato che solo in pochissimi casi si arriva alla denuncia, in pratica solo quando ci sono conseguenze fisiche importanti.
Le aggressioni al personale front-line delle imprese ferroviarie rappresentano un serio problema sociale, del quale lo Stato, le istituzioni e le aziende devono farsi carico.
"Purtroppo, nel nostro territorio, nonostante le reiterate richieste avanzate alle istituzioni di riprendere le cabine di regia in sede prefettizia, abbiamo dovuto registrare un silenzio assordante ed un mancato coinvolgimento da parte della Regione, del Comune, del prefetto e delle aziende ferroviarie. Come sindacati pensiamo che gli incontri in sede prefettizia rappresentino un passo indispensabile per l’individuazione e l’attuazione di misure efficaci di prevenzione e tutela sia per i lavoratori che per la clientela.
Tutti i nostri sforzi, le nostre proposte e le molteplici proteste, incluse le azioni di sciopero che, vogliamo ricordare, hanno un costo per i lavoratori e che certamente non sono volte a “stare a casa”, come qualcuno ha strumentalmente affermato, sono tese a denunciare una condizione insostenibile, provando al contempo a sollecitare tutti i soggetti deputati nel ricercare soluzioni concrete per la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri.
Per questi motivi, come segno di protesta contro l’inerzia che circonda la problematica delle aggressioni e della violenza nei confronti dei capitreno e di tutto il personale di stazione front-line, dal 28 gennaio e fino al 4 febbraio, molti lavoratori del settore ferroviario indosseranno una spilla personalizzata con il logo “La violenza non prende il treno”, per sensibilizzare e coinvolgere chi ‘viaggia con noi’ e per dire basta alla violenza sui treni e nelle stazioni. I sindacati chiedono con forza alle istituzioni e alle aziende di ascoltare il grido d’allarme e di agire immediatamente per garantire la sicurezza di chi opera quotidianamente sui treni e nelle stazioni" scrivono i sindacati in una nota, aggiungendo anche che fin quando non ci sarà un cambiamento tangibile proseguiranno nella mobilitazione.
Questa mattina si è svolto un volantinaggio e incontro stampa all’ingresso della stazione fiorentina di Santa Maria Novella, promosso dalle organizzazioni sindacali, in cui alcuni lavoratori aggrediti hanno raccontato le loro brutte esperienze ai giornalisti.
Nel corso del 2024, in tutte le imprese ferroviarie, si sono registrati oltre 800 episodi violenti nei confronti del personale che lavora in treno o nelle stazioni. Un numero allarmante che include anche diversi casi avvenuti nella nostra regione, mettendo in evidenza un problema di portata sociale che non può più essere ignorato. In Toscana nel 2024 si sono contate quasi 50 aggressioni denunciate, ma va sottolineato che solo in pochissimi casi si arriva alla denuncia, in pratica solo quando ci sono conseguenze fisiche importanti.
Le aggressioni al personale front-line delle imprese ferroviarie rappresentano un serio problema sociale, del quale lo Stato, le istituzioni e le aziende devono farsi carico.
"Purtroppo, nel nostro territorio, nonostante le reiterate richieste avanzate alle istituzioni di riprendere le cabine di regia in sede prefettizia, abbiamo dovuto registrare un silenzio assordante ed un mancato coinvolgimento da parte della Regione, del Comune, del prefetto e delle aziende ferroviarie. Come sindacati pensiamo che gli incontri in sede prefettizia rappresentino un passo indispensabile per l’individuazione e l’attuazione di misure efficaci di prevenzione e tutela sia per i lavoratori che per la clientela.
Tutti i nostri sforzi, le nostre proposte e le molteplici proteste, incluse le azioni di sciopero che, vogliamo ricordare, hanno un costo per i lavoratori e che certamente non sono volte a “stare a casa”, come qualcuno ha strumentalmente affermato, sono tese a denunciare una condizione insostenibile, provando al contempo a sollecitare tutti i soggetti deputati nel ricercare soluzioni concrete per la sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri.
Per questi motivi, come segno di protesta contro l’inerzia che circonda la problematica delle aggressioni e della violenza nei confronti dei capitreno e di tutto il personale di stazione front-line, dal 28 gennaio e fino al 4 febbraio, molti lavoratori del settore ferroviario indosseranno una spilla personalizzata con il logo “La violenza non prende il treno”, per sensibilizzare e coinvolgere chi ‘viaggia con noi’ e per dire basta alla violenza sui treni e nelle stazioni. I sindacati chiedono con forza alle istituzioni e alle aziende di ascoltare il grido d’allarme e di agire immediatamente per garantire la sicurezza di chi opera quotidianamente sui treni e nelle stazioni" scrivono i sindacati in una nota, aggiungendo anche che fin quando non ci sarà un cambiamento tangibile proseguiranno nella mobilitazione.
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