Il Toscana pride, quest'anno organizzato a Prato, si svolgerà il 21 giugno prossmo. Lo ha reso noto oggi il portavoce del comitato promotore, Lalique Chouette. "Attese migliaia di persone" si afferma anche.
"Con l'annuncio della data - si spiega poi - arriva anche il messaggio politico: è tempo di cambiare musica e fare di più̀ di quanto abbiamo fatto finora".
"Se la nostra società non si vergogna di essere LGBTQIAfobica, misogina, razzista, xenofoba, abilista, grassofobica, classista ed ageista, se non crede nella ricchezza che portano le tante soggettività che compongono il nostro arcobaleno, se le persone sono sempre più povere in un mondo senza futuro, oppresse dallo stesso sistema capitalista, patriarcale e violento, la responsabilità è anche di chi resta indifferente, non si mobilita, non fa la sua parte per far sìche la musica cambi" affrma Lalique Chouette che invita a partecipare al Toscana Pride a Prato, città che rappresenta l'accoglienza come pratica politica.
"L'omolesbobitransafobia istituzionale e di Stato va combattuta. Vi aspettiamo a Prato per fare sentire forte la nostra voce, plurale e unita" conclude Lalique Chouette.
"Con l'annuncio della data - si spiega poi - arriva anche il messaggio politico: è tempo di cambiare musica e fare di più̀ di quanto abbiamo fatto finora".
"Se la nostra società non si vergogna di essere LGBTQIAfobica, misogina, razzista, xenofoba, abilista, grassofobica, classista ed ageista, se non crede nella ricchezza che portano le tante soggettività che compongono il nostro arcobaleno, se le persone sono sempre più povere in un mondo senza futuro, oppresse dallo stesso sistema capitalista, patriarcale e violento, la responsabilità è anche di chi resta indifferente, non si mobilita, non fa la sua parte per far sìche la musica cambi" affrma Lalique Chouette che invita a partecipare al Toscana Pride a Prato, città che rappresenta l'accoglienza come pratica politica.
"L'omolesbobitransafobia istituzionale e di Stato va combattuta. Vi aspettiamo a Prato per fare sentire forte la nostra voce, plurale e unita" conclude Lalique Chouette.
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