“Ad oggi nella regione avviato l'87% dei cantieri”

"Ad oggi la Toscana ha l'87% di cantieri del Pnrr avviati, anche se registriamo un rallentamento diffuso sulla effettiva realizzazione degli interventi" e "a trainare il comparto edilizia ci sono poi gli investimenti per la riqualificazione abitativa. Sono 38.314 gli edifici ristrutturati in Toscana grazie al Superbonus 110%: quasi 17.000 sono edifici unifamiliari, 13.265 unità funzionalmente indipendenti e oltre 8mila condomini". Lo afferma in una nota Simona Riccio, segreteria generale della Filca Toscana, la federazione dei lavoratori edili della Cisl, alla vigilia del XIII Congresso regionale, domani, venerdì 4 aprile, a Siena.

"Dopo la pandemia, l'edilizia è cambiata radicalmente - prosegue -. Oggi è un settore moderno, con innovazioni importanti e una crescita trainata dalle opere pubbliche del Pnrr e dagli investimenti per la riqualificazione abitativa dovuti ai bonus edilizi". Riccio ricorda che "l'importanza dello 'snodo Toscana' è rappresentata dalle opere strategiche che conosciamo da tempo, come il sottoattraversamento dell'Alta velocità a
Firenze, la Darsena Europa, il collegamento tra Siena e Grosseto e tante altre opere che devono trovare completamento".
      
A livello occupazionale, rileva la segretaria Filca, "il 2023/2024 è stato un biennio positivo, a conferma di una crescita iniziata dopo la pandemia. I dati delle casse edili denotano nel 2023 per la Toscana un incremento del 2,6% delle ore lavorate e del 3,3% per i lavoratori iscritti, dopo un 2022 con tassi di crescita superiori al 15% per entrambi. Per l'Irpet nel 2024 l'occupazione nelle costruzioni è cresciuta del +4,6%, dopo un +32,7% tra il 2019 e il 2023".

"La crescita però va coniugata con la sicurezza e la regolarità del lavoro", avverte Riccio, che stigmatizza "il ricorso a contratti diversi da quello edile. Il dumping contrattuale rappresenta un rischio per il settore, determina una concorrenza sleale e mette a rischio la sicurezza nei cantieri"; "la qualità del lavoro resta ancora lontana in molti cantieri: la fretta di finire i lavori, la mancanza di formazione dei lavoratori, la mancata conoscenza del settore da parte di tanti neo-imprenditori che si improvvisano sono fattori di rischio per i lavoratori ma anche per la qualità del costruito. Le armi per far arretrare gli infortuni sono formazione, attraverso gli enti bilaterali e gli Rlst, informazione, addestramento, patente a crediti (nata da un'idea della Filca di vent'anni fa) e più controlli nei luoghi di lavoro".

     
"Oggi abbiamo una grande opportunità da cogliere - conclude Riccio - il tavolo di confronto con la Regione sugli appalti pubblici e sulla sicurezza, ma il tema divisivo del subappalto sta rallentando troppo la definizione dell'accordo".


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