Il 1925 è un anno centenario pieno di avvenimenti importanti per la nostra Fondazione Circolo fratelli Rosselli.
Il 5 gennaio il prefetto di Firenze dichiarava sciolto per motivi di ordine pubblico il Circolo di Cultura in quanto le sue attività, “provocando giuste rimostranze nel partito dominante…potevano dare luogo a gravi perturbamenti dell’ordine pubblico”.
Bisognò aspettare la liberazione di Firenze (agosto 1944) per vedere il Circolo già ricostituito nel settembre e riaprire le sue attività con una conferenza introdotta da Piero Calamandrei. I suoi animatori, Carlo e Nello Rosselli erano stati uccisi a Bagnoles de l’Orne il 9 giugno 1937 e a loro i soci superstiti intitolarono il Circolo, appunto il Circolo di Cultura politica fratelli Rosselli, che sarà eretto in Fondazione nel 1990.
Ma l’azione dei fratelli Rosselli, Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi e Nello Traquandi non finisce qui. Immediatamente, nello stesso mese di gennaio iniziarono a pubblicare il 'Non Mollare', il primo giornale clandestino anti fascista d' Italia. Il 'Non Mollare' riuscì a pubblicare 22 numeri, fino a che, nella notte tra il 3 e il 4 ottobre 1925, si scatenò una caccia all'uomo nei confronti dei diffusori o sospetti tali, che portò all'uccisione degli esponenti socialisti Gaetano Pilati (già deputato) e Gustavo Console (membro della deputazione provinciale) e del repubblicano Giuseppe Becciolini. Il fatto ispirò il romanzo di Vasco Pratolini, 'Cronache di poveri amanti', da cui fu tratto nel 1953 l'omonimo film di Carlo Lizzani".
Dopo la notte del 3 ottobre la vita dei Rosselli a Firenze si rese impossibile ed egli si spostò a Genova e poi a Milano dove nel dicembre 1926, insieme a Sandro Pertini e Ferruccio Parri organizzò l’espatrio clandestino dall’Italia dell’anziano leader socialista Filippo Turati.
Se non consideriamo i venti anni di chiusura forzata durante il regime fascista, possiamo dire che la Fondazione Circolo fratelli Rosselli rappresenta una delle istituzioni culturali più longeve della città di Firenze, proiettata a livello nazionale.
È giusto ricordare questi avvenimenti del centenario 1925-2025 proprio perché si abbia piena nozione di cosa è stato il regime fascista, della violenza con cui si è instaurato e perché le nuove generazioni possano apprezzare a pieno cosa significa godere della libertà e della democrazia.
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