Commemorati a Firenze, nella giornata del 25 aprile, i fratelli Carlo e Nello Rosselli, martiri dell'antifascismo. Il presidente della Fondazione Rosselli si è recato stamani al cimitero di Trespiano davanti alla tomba dopo che le celebrazioni del 25 aprile sono cominciate a Firenze alle 8 col ricordo del centenario del giornale clandestino 'Non Mollare' diffuso a Firenze nel 1925. Davanti alla tomba dei fratelli Rosselli al cimitero del Trespiano a Firenze ha preso la parola Valdo Spini, presidente della Fondazione ad essi intitolata, insieme all'assessore alla cultura della memoria del Comune, Benedetta Albanese.
Spini ha detto che "il 'Non Mollare' è stato il primo giornale clandestino antifascista d'Italia" e "come i fratelli Rosselli abbiano pagato con la vita la loro lotta per 'Giustizia e Libertà' finendo crudelmente assassinati da sicari fascisti il 9 giugno 1937 a Bagnoles de l'Orne, in Francia dove avevano riparato dalle persecuzioni in Italia."
"Il loro antifascismo - ha sottolineato Spini -, limpidamente democratico e antitotalitario, è uno dei fondamentali punti di riferimento che hanno portato alla Resistenza, alla guerra di Liberazione, alla nostra Costituzione. Noi commemoriamo il 25 aprile non per retorica, non per strumentalizzazione, ma perché il Paese si riconosca in quegli ideali e; in quei valori di patriottismo democratico che costituiscono la spina dorsale del nostro popolo".
Spini ha detto che "il 'Non Mollare' è stato il primo giornale clandestino antifascista d'Italia" e "come i fratelli Rosselli abbiano pagato con la vita la loro lotta per 'Giustizia e Libertà' finendo crudelmente assassinati da sicari fascisti il 9 giugno 1937 a Bagnoles de l'Orne, in Francia dove avevano riparato dalle persecuzioni in Italia."
"Il loro antifascismo - ha sottolineato Spini -, limpidamente democratico e antitotalitario, è uno dei fondamentali punti di riferimento che hanno portato alla Resistenza, alla guerra di Liberazione, alla nostra Costituzione. Noi commemoriamo il 25 aprile non per retorica, non per strumentalizzazione, ma perché il Paese si riconosca in quegli ideali e; in quei valori di patriottismo democratico che costituiscono la spina dorsale del nostro popolo".
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