Per restauro alla chiesa di Carmignano. Il vescovo: “Trovare i fondi”

La Visitazione del Pontormo ha lasciato Carmignano. Non si sa esattamente per quanto tempo una delle opere più importanti della provincia pratese resterà in trasferta dai vicini di casa di Poggio a Caiano dove oggi pomeriggio è arrivata nella Villa medicea. Tra i presenti ad accogliere la maestosa pala i carabinieri della tutela del patrimonio artistico, il sindaco di Poggio a Caiano Riccardo Palandri e la direttrice delle Ville e residenze monumentali fiorentine Federica Bergamini.
    
È stata una scelta sofferta, quella dei carmiganesi, che hanno dovuto lasciare andare l'opera per via del restauro della chiesa di San Michele Arcangelo. che fa capo alla Diocesi di Pistoia, sede naturale dell'opera. Dopo vari tentativi con la soprintendenza e un consiglio comunale molto acceso - nel quale si cercava una destinazione alternativa all'opera all'interno del territorio di Carmignano - l'amministrazione ha dovuto cedere alla realtà: non c'erano luoghi in cui avrebbe potuto essere collocata in condizioni di sicurezza adeguate.

    
Il dibattito era iniziato un anno fa, a seguito dei problemi strutturali dell'edificio religioso che ospita la Visitazione. Tra
Prato e Poggio a Caiano alla fine è stata scelta quest'ultima: la Villa medicea di Poggio a Caiano ospita già un affresco del Pontormo e dove dal 3 ottobre sarà esposta. La durata della trasferta è legata ai lavori nella chiesa di Carmignano: impossibile a ora stabilire una data. Sul trasloco è intervenuto oggi il vescovo di Pistoia, monsignor Fausto Tardelli: "Non possiamo che salutare positivamente l'ormai prossimo ritorno al pubblico della Visitazione del Pontormo - ha detto -, ma proprio per questo ci è ancora più urgente chiedere con maggior forza che si mantenga alta l'attenzione, nell'opinione pubblica e nelle istituzioni, per i lavori necessari in quella che è la 'casa' di quella e delle tante altre opere trasferite, cioè la chiesa di San Michele a Carmignano. Si possa tramutare in sostegno diretto il tanto impegno profuso nel dibattito per questa che è una collocazione temporanea".
    
"La collaborazione istituzionale che ha portato a questa soluzione - conclude mons. Tardelli - sia altrettanto attiva nel trovare quanto prima i fondi disponibili per rendere nuovamente accessibile la chiesa di San Michele, patrimonio di un'intera comunità".
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