"Per quello che mi riguarda è stato un incontro molto costruttivo perché ha dato la possibilità ai consiglieri del Consiglio regionale di poter cogliere quelle che sono le prospettive strategiche di interventi che indubbiamente prendono atto di come l'acqua si muova e possa creare danni, e da lì ecco gli interventi da far seguire perché questo non accada più". Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, dopo l'audizione in Consiglio regionale nell'ambito dei lavori della commissione d'inchiesta sugli eventi alluvionali del 29 e 30 ottobre e del 2 e 4 novembre 2023 in Toscana.
La riunione della commissione odierna, ha aggiunto Giani, "penso che possa aggiungere in positivo l'individuazione degli interventi che sono necessari per poter programmare quella che è la presenza dei fiumi e dei torrenti più sicura nell'area strategica della Città metropolitana che da Firenze porta a Prato e Pistoia, così come è avvenuto a Livorno dal 2017, così come può avvenire sulla costa prendendo come punto di riferimento dai fatti che lì sono accaduti".
Facendo poi il punto sui ristori, Giani ha ricordato che "nel mese di novembre-dicembre dal bilancio finanziario della Regione abbiamo ritagliato 25 milioni che hanno consentito di dare un segnale di primo ristoro. A questo poi si è aggiunto il passaggio delle risorse nazionali, sempre per i primi ristori, ma non dimentichiamoci che sono una goccia rispetto agli interventi che dobbiamo fare. Se in Emilia Romagna sono stati previsti dal governo 1,2 miliardi di interventi Pnrr almeno 400 milioni anche in Toscana devono essere previsti".
Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha anche evidenziato la necessità di ingenti risorse per realizzare gli interventi per fronteggiare le nuove condizioni climatiche, rivendicando "atteggiamenti per lo più estremamente virtuosi nella pianificazione in Toscana" e mostrando la "consapevolezza che i nuovi Piani regolatori dovranno essere tutti a consumo zero del territorio". Servono, afferma Giani, "fino a quasi 2 miliardi per la realizzazione di tutte le opere necessarie".
Anche l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni è intervenuta durante la seduta della commissione d'inchiesta sugli eventi alluvionali del 2023. Monni ha chiarito che "l'allerta arancione diramata il 2 novembre 2023 è risultata tecnicamente appropriata". Quanto ai 400 milioni indicati da Giani, ha spiegato Monni, "sono necessari per i primi interventi immediati e più urgenti, in un complesso di risorse più ampio che arriva a un 1,1 miliardi di euro per interventi di riduzione del rischio residuo, cifra stimata nel Piano consegnato alla commissione europea per l'accesso al Fondo di solidarietà dell'Unione europea (Fsu) e condivisa con il Governo nazionale. Risorse che ci serviranno per rendere i nostri territori capaci di resistere ad eventi come quello del 2 novembre scorso, che superano tutte le previsioni valide fino a pochi anni fa".
La presidente della commissione Elisa Tozzi ha parlato di una "seduta particolarmente interessante. L'audizione è stata molto focalizzata sulla situazione degli investimenti: da quelli di somma urgenza alla prospettiva di un focus il più possibile attendibile riguardo alle necessarie opere di mitigazione del rischio idrogeologico programmate dalla Regione e in corso di realizzazione", mentre vicepresidente della commissione Francesco Gazzetti ha ha sottolineato il "clima di grandissima disponibilità e collaborazione, elemento molto importante per una commissione come questa, nella quale noi crediamo molto per analizzare quanto accaduto e lanciare messaggi chiari".
Riguardo alla seduta odierna della commissione d'inchiesta, Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega e vicepresidente segretario della stessa commissione ha spiegato che "avevamo preparato, riguardo a quanto successo a fine ottobre, inizi novembre 2023, alcune mirate domande da porre al presidente Giani, ma, purtroppo, siamo rimasti delusi dal suo atteggiamento piuttosto evasivo e ci auguriamo che le promesse risposte scritte chiariscano i nostri dubbi. Il governatore - aggiunge - si è soffermato diffusamente su fatti molto noti e non ci pare abbia apportato, dunque, elementi nuovi riguardo a quanto successo l'anno scorso".
La riunione della commissione odierna, ha aggiunto Giani, "penso che possa aggiungere in positivo l'individuazione degli interventi che sono necessari per poter programmare quella che è la presenza dei fiumi e dei torrenti più sicura nell'area strategica della Città metropolitana che da Firenze porta a Prato e Pistoia, così come è avvenuto a Livorno dal 2017, così come può avvenire sulla costa prendendo come punto di riferimento dai fatti che lì sono accaduti".
Facendo poi il punto sui ristori, Giani ha ricordato che "nel mese di novembre-dicembre dal bilancio finanziario della Regione abbiamo ritagliato 25 milioni che hanno consentito di dare un segnale di primo ristoro. A questo poi si è aggiunto il passaggio delle risorse nazionali, sempre per i primi ristori, ma non dimentichiamoci che sono una goccia rispetto agli interventi che dobbiamo fare. Se in Emilia Romagna sono stati previsti dal governo 1,2 miliardi di interventi Pnrr almeno 400 milioni anche in Toscana devono essere previsti".
Il presidente della Toscana Eugenio Giani ha anche evidenziato la necessità di ingenti risorse per realizzare gli interventi per fronteggiare le nuove condizioni climatiche, rivendicando "atteggiamenti per lo più estremamente virtuosi nella pianificazione in Toscana" e mostrando la "consapevolezza che i nuovi Piani regolatori dovranno essere tutti a consumo zero del territorio". Servono, afferma Giani, "fino a quasi 2 miliardi per la realizzazione di tutte le opere necessarie".
Anche l'assessore regionale all'ambiente Monia Monni è intervenuta durante la seduta della commissione d'inchiesta sugli eventi alluvionali del 2023. Monni ha chiarito che "l'allerta arancione diramata il 2 novembre 2023 è risultata tecnicamente appropriata". Quanto ai 400 milioni indicati da Giani, ha spiegato Monni, "sono necessari per i primi interventi immediati e più urgenti, in un complesso di risorse più ampio che arriva a un 1,1 miliardi di euro per interventi di riduzione del rischio residuo, cifra stimata nel Piano consegnato alla commissione europea per l'accesso al Fondo di solidarietà dell'Unione europea (Fsu) e condivisa con il Governo nazionale. Risorse che ci serviranno per rendere i nostri territori capaci di resistere ad eventi come quello del 2 novembre scorso, che superano tutte le previsioni valide fino a pochi anni fa".
La presidente della commissione Elisa Tozzi ha parlato di una "seduta particolarmente interessante. L'audizione è stata molto focalizzata sulla situazione degli investimenti: da quelli di somma urgenza alla prospettiva di un focus il più possibile attendibile riguardo alle necessarie opere di mitigazione del rischio idrogeologico programmate dalla Regione e in corso di realizzazione", mentre vicepresidente della commissione Francesco Gazzetti ha ha sottolineato il "clima di grandissima disponibilità e collaborazione, elemento molto importante per una commissione come questa, nella quale noi crediamo molto per analizzare quanto accaduto e lanciare messaggi chiari".
Riguardo alla seduta odierna della commissione d'inchiesta, Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega e vicepresidente segretario della stessa commissione ha spiegato che "avevamo preparato, riguardo a quanto successo a fine ottobre, inizi novembre 2023, alcune mirate domande da porre al presidente Giani, ma, purtroppo, siamo rimasti delusi dal suo atteggiamento piuttosto evasivo e ci auguriamo che le promesse risposte scritte chiariscano i nostri dubbi. Il governatore - aggiunge - si è soffermato diffusamente su fatti molto noti e non ci pare abbia apportato, dunque, elementi nuovi riguardo a quanto successo l'anno scorso".
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