La Corte d'Appello di Firenze ha riconosciuto il religioso colpevole di violenza sessuale aggravata

Tre anni e 8 mesi per violenza sessuale aggravata. E' la condanna inflitta dalla Corte d'appello di Firenze a Emanuele Dondoli, l'ex prete accusato di aver abusato di una parrocchiana, affetta da disturbi della personalità.

I giudici della seconda sezione hanno confermato il risarcimento non solo a favore della donna (assistita dall'avvocato Elisabetta Renieri) ma anche dell'arcidiocesi di Firenze, a cui andrà l'indennizzo simbolico di 1 euro, come aveva chiesto l'avvocato Paolo Ghetti. Il pg Sergio Affronte, oggi nel corso delle repliche, aveva chiesto un ricalcolo della pena di 4 anni e 4 mesi inflitta in primo grado con rito abbreviato a Firenze, perché era stata applicata la legge sul codice rosso ancora non entrata in vigore al momento dei fatti contestati.

      
Dondoli, sacerdote dal 1998 e parroco dal 1992, secondo l'accusa avrebbe abusato della giovane che in un momento di fragilità e confusione, a causa della malattia di un familiare e la perdita di una persona cara, aveva cercato conforto in chiesa. Era convinta di essere posseduta dal demonio, hanno ricostruito le indagini, e si era rivolta al religioso che conosceva da tempo. Per l'accusa, tra marzo e giugno 2018, l'ex prete le avrebbe impartito "benedizioni risolutive per il malessere" compiendo, in realtà, abusi sessuali in sagrestia. Infine, le avrebbe consigliato di rivolgersi a un esorcista.

  
Dondoli è stato già condannato in via definitiva dal tribunale ecclesiastico alle dimissioni dallo stato clericale. Commenta l'avvocato Ghetti: "L'arcidiocesi di Firenze non si è mai tirata indietro di fronte a reati così odiosi compiuti all'interno della propria famiglia". 
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