L’inchiesta sul suicidio di Beatrice, la giovane allieva carabiniera di 25 anni che il 22 aprile del 2024 fu trovata morta nel bagno della propria stanza della scuola allievi marescialli carabinieri di Firenze, sarà archiviata.
Così ha disposto la gip, sostenendo che alla base del gesto estremo della giovane ci siano state le “notevoli fragilità di fondo della giovane donna” e la “conseguente insofferenza per la propria condizione personale e per le regole della vita militare”.
Come scrive stamani La Repubblica Firenze, la famiglia della ragazza respinge in pieno questa ricostruzione, contestando soprattutto gli “ulteriori fattori che hanno assai verosimilmente aggravato il già precario stato emotivo” della ragazza, sostenendo che Beatrice non presentava alcun segno di sofferenza di tipo psicologico tale da far presagire il suicidio.
Già alcuni mesi fa l’inchiesta era stata archiviata, ma un vizio di forma (la mancata comunicazione alla famiglia) aveva portato all’annullamento del decreto.
Così ha disposto la gip, sostenendo che alla base del gesto estremo della giovane ci siano state le “notevoli fragilità di fondo della giovane donna” e la “conseguente insofferenza per la propria condizione personale e per le regole della vita militare”.
Come scrive stamani La Repubblica Firenze, la famiglia della ragazza respinge in pieno questa ricostruzione, contestando soprattutto gli “ulteriori fattori che hanno assai verosimilmente aggravato il già precario stato emotivo” della ragazza, sostenendo che Beatrice non presentava alcun segno di sofferenza di tipo psicologico tale da far presagire il suicidio.
Già alcuni mesi fa l’inchiesta era stata archiviata, ma un vizio di forma (la mancata comunicazione alla famiglia) aveva portato all’annullamento del decreto.
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