L'assessora regionale alla protezione civile: “Su difesa del suolo serve impegno di tutti, anche del governo

"In poco meno di un anno abbiamo realizzato insieme ai Comuni alle Province, alla Città metropolitana, ai Consorzi di bonifica e al Genio civile 122 milioni di opere che servono per ristabilire un livello di sicurezza similare, o in alcuni casi superiore, a quello del 2 novembre". Lo ha detto oggi l'assessora regionale alla protezione civile Monia Monni a un anno di distanza dalle alluvioni del novembre 2023.

Tuttavia, ha aggiunto, "abbiamo bisogno di mettere a terra opere per un altro miliardo e 100 milioni, dei quali non sappiamo ancora assolutamente niente. Questa stima - ha sottolineato - deriva dal piano che abbiamo presentato all'Unione europea insieme al Dipartimento nazionale di protezione civile che dipende dalla presidenza del Consiglio, quindi è un piano validato dal governo".

In merito alle alluvioni, Monni, ricordando che i fenomeni estremi sono sempre più frequenti ha evidenziato la necessità di inserire "nella idea di difesa del suolo anche i piani regolatori dei Comuni" e, ancora, "immaginare utilizzi diversi del suolo, restituire spazio alle acque anche dentro le città ed è necessario mettere dentro i piani edilizi perché è possibile anche fare autoprotezione, magari finanziarla con bandi pubblici e dobbiamo mettere dentro, ovviamente i piani di protezione civile, perché il rischio non si elimina del tutto si riduce quello che rimane va gestito, coinvolgendo anche cittadini e cittadini. E' un lavoro importante e faticoso che ha bisogno di tutte le istituzioni ben presenti al proprio ruolo, anche il governo".
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