Plotone di esecuzione per Palladino e lo si può ben capire, da sempre il calcio funziona così: via l’allenatore e poi guardiamo cosa succede.
Il tecnico si è incartato, appare chiaro, ha molte responsabilità, ma al di là che non si vedono all’orizzonte sostituti credibili, a meno che non si punti su Sarri, e mi sembra quasi impossibile, o si cerchi una ciambella di salvataggio con Tudor, che comunque vorrebbe un accordo almeno fino al 2026, non è che licenziando Palladino si risolvono i problemi.
Male dunque Palladino, ma vogliamo parlare dei singoli?
Di calciatori che durano trenta minuti, che si accartocciano su se stessi tecnicamente e psicologicamente alla prima contrarietà?
Se poi De Gea e soprattutto Kean tornano ad essere normali, la Fiorentina evapora velocemente, arrivando a giocare partite di cui vergognarsi come quella di ieri a Monza.
La situazione sta diventando maledettamente seria, sembra che si sia persa la fiducia e che gli acquisti di fine agosto si siano adeguati al triste andamento generale: ci vuole un cambio di passo e di mentalità più che un cambio di allenatore.
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