Una linea verde divide Nicosia tra la parte sud, che è capitale della Repubblica di Cipro e quella settentrionale, capitale della Repubblica di Cipro del Nord riconosciuta solo dalla Turchia. Una zona cuscinetto presidiata dai caschi blu dell'Onu si assicura che non ci siano problemi nelle zone dei check point che riportano ad un tempo che fu. Vista da vicino però, la situazione sembra normalissima e non si respira nessuna boccata di paura. Esattamente come la squadra dell'Apoel che a detta del proprio allenatore Manuel Jimenez rispetta al massimo un top club come la Fiorentina, ma non la teme. Nel senso che la paura di non farcela deve rimanere lontano dal suo spogliatoio.
"Vogliamo vincere" ha dichiarato in sala stampa lo spagnolo e non scherzava. "Domani vi accorgerete come è giocare qua ed il calore che esprimeranno i nostri tifosi" gli ha fatto eco Belec. Senza spocchia, anzi. Ma con la certezza che la partita non sarà finita prima di cominciare malgrado l'Apoel stia incappando in una stagione lontanissima dal concetto di soddisfacente con il quinto posto provvisorio in campionato ed un solo punto conquistato in Conference League dopo la sconfitta interna contro il non trascendentale Borac Banja Luka.
Tecnicamente non c'è gara, discorso fotocopiabile prima di ogni gara del Girone dei viola. L'atmosfera però non sarà semplice enche se buona parte della rosa della Fiorentina è abituata a campi particolari e tifo contrario. Il tutto con la squadra di Palladino giustamente, e sottolineo giustamente, concentrata sulla cavalcata intrapresa in campionato ed il terzo posto provvisorio in classifica. Logico il Verona conti più dell'Apoel e lì giocherà la squadra migliore.
Cipro diventa così l'ennesima occasione per coloro che faticano a trovare un posto da titolare, da Terracciano a Kayode passando per Moreno, Biraghi e Quarta e finendo con Kouame ed Ikone. Calciatori perfettamente in grado se concentrati di vincere a Cipro issandosi a punteggio pieno in classifica a quota 9. Questo si aspetta Palladino dai suoi anche per proseguire su una striscia di vittorie che sta entrando nella storia viola. La città è divisa in due, la Fiorentina pare un blocco unico e granitico. Non resta che dimostrarlo
"Vogliamo vincere" ha dichiarato in sala stampa lo spagnolo e non scherzava. "Domani vi accorgerete come è giocare qua ed il calore che esprimeranno i nostri tifosi" gli ha fatto eco Belec. Senza spocchia, anzi. Ma con la certezza che la partita non sarà finita prima di cominciare malgrado l'Apoel stia incappando in una stagione lontanissima dal concetto di soddisfacente con il quinto posto provvisorio in campionato ed un solo punto conquistato in Conference League dopo la sconfitta interna contro il non trascendentale Borac Banja Luka.
Tecnicamente non c'è gara, discorso fotocopiabile prima di ogni gara del Girone dei viola. L'atmosfera però non sarà semplice enche se buona parte della rosa della Fiorentina è abituata a campi particolari e tifo contrario. Il tutto con la squadra di Palladino giustamente, e sottolineo giustamente, concentrata sulla cavalcata intrapresa in campionato ed il terzo posto provvisorio in classifica. Logico il Verona conti più dell'Apoel e lì giocherà la squadra migliore.
Cipro diventa così l'ennesima occasione per coloro che faticano a trovare un posto da titolare, da Terracciano a Kayode passando per Moreno, Biraghi e Quarta e finendo con Kouame ed Ikone. Calciatori perfettamente in grado se concentrati di vincere a Cipro issandosi a punteggio pieno in classifica a quota 9. Questo si aspetta Palladino dai suoi anche per proseguire su una striscia di vittorie che sta entrando nella storia viola. La città è divisa in due, la Fiorentina pare un blocco unico e granitico. Non resta che dimostrarlo
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